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    Manchester City e United, la strategia è cambiata: priorità alle cessioni prima dei grandi colpi

    Manchester City e United, la strategia è cambiata: priorità alle cessioni prima dei grandi colpi

    La vera novità del mercato di Premier League 2015-2016 è la calma apparente che regna intorno ai due club di Manchester. Se lo United ha preso fino al momento il solo Depay dal PSV il Manchester City ha portato a casa Enes Unal dal Bursaspor incamerando invece dalle operazioni in uscita oltre 40 milioni di euro che presto saranno reinvestiti.

    BIG SPENDER. Protagoniste nelle ultime stagioni come big spender del mercato inglese, Manchester United e Manchester City - che certamente nelle prossime settimane annunceranno importanti rinforzi alle rispettive rose - sembrano aver cambiato strategia muovendosi oculatamente su obiettivi precisi in grado di far salire decisamente il livello tecnico della squadra. Qualcosa potrebbe cambiare subito per il City dopo l'ufficializzazione della sospensione dei provvedimenti del Fair Play Finanziario da parte dell'Uefa.

    IL LATO NEGATIVO. Se da una parte questa è certamente la prospettiva, dall’altra non si può non fare una considerazione aggiuntiva: l’aver giocato al rialzo negli ultimi anni non sta giovando al mercato in uscita delle due formazioni. In primis perché i giocatori di cui liberarsi hanno un mercato ristretto alle condizioni contrattuali attualmente sottoscritte a Manchester; in secondo luogo perchè solo a sentir parlare di Manchester, l’unica città europea che fattura più di un miliardo di euro grazie ai propri club calcistici, i valori richiesti lievitano immediatamente.

    QUI UNITED. Ecco allora che le due società sono costrette a un mercato accorto, nonostante le disponibilità. I Red Devils devono fare i conti con alcuni collocamenti non facili come quello di Di Maria a cui si aggiunge il palleggio De Gea - Ramos con il Real Madrid. Un gioco di posizione che qualche malumore ha creato all’interno, in particolare a Ryan Giggs che dovrà condurre in prima persona la campagna estiva della squadra: un preludio a quella che a Manchester molti danno come scelta già fatta, ovvero la sua investitura per il futuro quando Van Gaal chiuderà il suo rapporto con il club (da queste parti si scommette su un massimo di 2-3 stagioni ancora). Intanto i nomi si sprecano e la necessità di arrivare ad un obiettivo clamoroso come il tedesco Muller cresce, mentre per la porta l'obiettivo (ci sarebbe già un accordo) è Lloris del Tottenham. Gli altri nomi sul taccuino vanno da Schneiderlin (il più caldo) del Southampton al già citato Ramos fino ad un improbabile interessamento per Schweinsteiger.


    QUI CITY. La sponda blu di Manchester invece è alle prese con un duplice problema: da una parte gli sceicchi hanno fatto capire a Soriano e Beguiristain che quest’anno anche loro sono sotto esame. Il fatto che i giocatori chiave siano arrivati prima del loro insediamento all’Etihad ha fatto parlare e non ha di certo aiutato la loro posizione. L’ultima stagione non ha portato titoli e la conferma di Pellegrini è stata l’unico modo che il tandem aveva per difendere il proprio operato. Ora serve un rafforzamento vero: sostanzialmente in ogni reparto, con almeno un innesto per ruolo, ma puntando su nomi che diventino “pesanti” nel gioco della squadra. Gli obiettivi sono noti a partire da De Bruyne (probabilità molto alte), passsando per Pogba (probabilità scarse, almeno nell’immediato) fino a Otamendi del Valencia (probabilità in crescita). Il club anche a livello di comunicazione sta puntando molto sull'innesto di gennaio, Bony, ed è deciso a cedere Jovetic. Voci si fanno anche su Dzeko (Roma?), anche se l'addio di Jovetic potrebbe complicare l'operazione, con il City pronto a confermarlo a fronte dell'ingresso di un nuovo attaccante in un reparto integrato probabilmente dal giovane spagnolo Pozo della formazione Under 21. 


    Giovanni Armanini


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