Jacobelli, Malagò avverte Abete: 'Celle negli stadi e basta tessera del tifoso'
BASTA TESSERA DEL TIFOSO? - "Penso che la tessera del tifoso abbia fatto il suo tempo. Occorre rivisitare completamente i rapporti tra calcio e tifosi". Lo ha ribadito il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in un'intervista pubblicata su Polizia moderna, il mensile della polizia. Dice il capo dello sport italiano: "La tessera identifica, il vero problema però non verte sulla schedatura. Credo non sia possibile accettare che per colpa di poche persone ci sia una forte penalizzazione, in termini di complessità procedurali e burocratiche, a danno di un'intera comunità. Servono stadi nuovi e regole nuove. Le forze dell'ordine devono essere in condizione di agire nell'immediato, dentro lo stesso impianto, come avviene in Inghilterra. Con le nuove strutture attraverso un sistema avanzato di controllo tecnologico, si possono identificare gli autori di atti violenti, che vengono poi trasferiti in un luogo all'interno dello stadio dove vengono trattenuti in attesa del processo per direttissima, che si celebra entro due giorni dall'accaduto. E, in caso di conferma delle accuse, scatta la condanna per due anni, l'automatico divieto di accesso agli impianti e la perdita del posto di lavoro".
ABETE INTANTO TERGIVERSA... - Diverso, invece, l'approccio del presidente della Figc, Giancarlo Abete, come si legge su Repubblica.it: "Sulla tessera del tifoso non si deve avere un approccio ideologico: il problema non è 'tessera sì' o 'tessera no', ma semplificare gli accessi allo stadio".
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(x.j.) Alla buon'ora. Sei anni dopo l'omicidio Raciti, il capo dello sport italiano ha il coraggio di dire che la tessera del tifoso è inutile, che è arrivato il tempo di cambiare strategia e azione nella lotta contro la violenza negli stadi. Giovanni Malagò ha pronunciato parole forte e chiare ed è il caso di rileggerle a una a una: ""La tessera identifica, il vero problema però non verte sulla schedatura. Credo non sia possibile accettare che per colpa di poche persone ci sia una forte penalizzazione, in termini di complessità procedurali e burocratiche, a danno di un'intera comunità. Servono stadi nuovi e regole nuove. Le forze dell'ordine devono essere in condizione di agire nell'immediato, dentro lo stesso impianto, come avviene in Inghilterra. Con le nuove strutture attraverso un sistema avanzato di controllo tecnologico, si possono identificare gli autori di atti violenti, che vengono poi trasferiti in un luogo all'interno dello stadio dove vengono trattenuti in attesa del processo per direttissima, che si celebra entro due giorni dall'accaduto. E, in caso di conferma delle accuse, scatta la condanna per due anni, l'automatico divieto di accesso agli impianti e la perdita del posto di lavoro". Basta copiare il modello inglese, una volta per tutte, senza se e senza ma., Quelli che, invece, continuano ad abbondare sulla bocca di Abete. Ma Abete è il passato e non lo sa.