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Malagò: 'Napoli-Roma, trasferta tifosi in dubbio'. Serie A: guerra sulla legge stadi
NAPOLI-ROMA: TRASFERTA VIETATA AI TIFOSI GIALLOROSSI? - Malagò prosegue, come si legge sul sito del Corriere dello Sport: "Non so se ai tifosi della Roma sarà permessa la trasferta. Grazie a Dio c'è ancora tempo. Ma il Paese, la cittadinanza, le tifoserie devono aver capito la lezione perché si può sbagliare ma perseverare è diabolico. Poi bisogna riconoscere i ruoli, io ci ho messo la faccia ma ora ognuno deve fare la sua parte. A Napoli sanno che sono vicino alla famiglia Esposito e amico della mamma di Ciro e dico sempre che ogni considerazione deve passare in secondo piano rispetto al dolore della famiglia. Ognuno interpreti la vicenda come vuole ma rispettiamo il ruolo della magistratura".
MALAGO' SUI COSTI A CARICO DEI CLUB PER LE FORZE DELL'ORDINE - Il capo dello sport italiano, infine, aggiunge, riguardo alla norma che prevede che i club versino una percentuale sugli incassi per pagare gli straordinari delle forze dell'ordine: "Ci sono partite di calcio da diecimila spettatori con i poliziotti in tenuta antisommossa mentre ai Mondiali di pallavolo non solo non c'è un poliziotto, ma neanche un vigile. Quindi il problema è dello Stato o del calcio? Se fossi presidente di una società di calcio non sarei contento di veder arrivare a ottobre un provvedimento che non era previsto e che incide sul bilancio. Ma dobbiamo considerare che una parte dell'opinione pubblica ritiene che certi oneri della collettività nei confronti delle partite di calcio non siano più accettabili. Il calcio dice che dà più di quello che costa, ma è in buona compagnia, perché in Italia c'è un'alta percentuale di cittadini che pagano di tasse più di quanto ricevono in servizi. Quel provvedimento riguarda tutte le manifestazioni sportive ma, alle partite di calcio, le forze dell'ordine sono in assetto da guerra, mentre per Italia-Inghilterra di rugby allo stadio Olimpico c'erano 82.000 spettatori e neanche un poliziotto. Questo potrebbe succedere nel calcio?".
LA SERIE A DA' BATTAGLIA SUI COSTI PER GLI STRAORDINARI DA PAGARE ALLE FORZE DELL'ORDINE - Sulla norma che prevede che i club versino una percentuale sugli incassi per pagare gli straordinari delle forze dell'ordine, oggi si è espressa con un comunicato anche la Lega di Serie A.
Di seguito la Delibera dell'Assemblea Straordinaria della LNPA del 10.10.2014 sulla "legge sugli stadi" appena approvata dalla Camera e in attesa di esame da parte del Senato:
L'Assemblea delle società della Lega Serie A, riunitasi in seduta straordinaria in data odierna per valutare l'iter di approvazione del disegno di legge di conversione del D.L. 22 agosto 2014, n. 119, recante "disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'inter-no", con particolare riferimento al testo del nuovo articolo 3-ter approvato in sede refe-rente dalle Commissioni riunite I e II ("Una quota non inferiore all'1 per cento e non su-periore al 3 per cento degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti e dei titoli di accesso validamente emessi in occasione degli eventi sportivi è destinata a finan-ziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occa-sione degli eventi medesimi, e in particolare per la copertura dei costi delle ore di lavoro straordinario e dell'indennità di ordine pubblico delle Forze dell'ordine"), ha deliberato all'unanimità:
- di esprimere, in via preliminare, pieno apprezzamento per i dispositivi introdotti con il Decreto Legge n. 119 del 22 Agosto 2014 ai fini del miglioramento delle condi-zioni di sicurezza e di efficacia di gestione dell'ordine pubblico in occasione delle manifestazioni sportive;
- di confermare, in via pregiudiziale rispetto a qualsiasi valutazione di merito sul dise-gno di legge in oggetto, il pieno rispetto e la più ampia gratitudine per il preziosissimo lavoro quotidianamente svolto da tutti i rappresentanti delle Forze dell'ordine e dalle Autorità responsabili dell'ordine e della sicurezza pubblica in genere per le attività di prevenzione, controllo e contrasto degli episodi di violenza in occasione degli eventi sportivi in generale e in particolare per quelli organizzati dalla Lega;
ciò nondimeno,
- di ribadire con decisione che il sistema del calcio italiano contribuisce già alla fiscalità generale del Paese, secondo gli ultimi dati disponibili riferiti all'anno d'imposta 2011, per un ammontare di 1 miliardo e 34 milioni di euro di imposte dirette e indirette, 741 dei quali attribuibili ai soli club di Serie A (fonte: FIGC, ReportCalcio 2014);
- di sottolineare altresì come, per effetto delle modifiche legislative introdotte negli ul-timi anni, le società di calcio hanno sopportato – in via assolutamente esclusiva e per le stesse finalità del DL 119 - oneri straordinari pari a diversi milioni di euro per l'adeguamento infrastrutturale degli impianti (tornelli, videosorveglianza, sala GOS, biglietterie, area di massima sicurezza, preselettori, prefiltraggio, adeguamento settori ospiti, barriere divisorie, varchi dedicati), nonostante gli stadi siano, nella maggior parte dei casi, di proprietà pubblica, e sostengono periodicamente costi altrettanto si-gnificativi per il mantenimento delle condizioni di sicurezza nelle giornate di gara, in ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell'Interno dell'8 agosto 2007 in merito all'affidamento in via esclusiva ai club calcistici di una serie di servizi e attività di prevenzione, controllo e assistenza agli spettatori all'interno degli stadi (oneri connessi all'impiego e alla formazione degli steward, servizio antincendio, ser-vizi di assistenza medica). In complesso, facendo riferimento all'impiego certificato dal Ministero dell'Interno di circa 200.000 steward a stagione sportiva negli stadi di Serie A, B e Lega Pro (fonte: FIGC, ReportCalcio 2014), si può stimare un costo to-tale sostenuto dai club italiani di circa 17 milioni di euro all'anno per il solo impiego degli steward e il servizio antincendio negli stadi, cui vanno aggiunti costi non facil-mente quantificabili per la formazione e l'aggiornamento degli addetti. Di contro, an-che in conseguenza di tali maggiori oneri assunti in via esclusiva dalle società sporti-ve, tra il 2004 e il 2013 il contingente delle forze dell'ordine impiegato annualmente in occasione delle gare di Serie A, B e Lega Pro si è praticamente dimezzato, ridu-cendosi del 48% (fonte: Ministero dell'Interno, 2014);
- di evidenziare inoltre che, in ottemperanza al dettato del Decreto legislativo 9/2008, una quota parte dei circa 38 milioni di euro che vengono annualmente destinati alla "Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre" (pari al 4% del totale dei ricavi della vendita centralizzata dei diritti audiovisivi della Serie A TIM) viene destinata "al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrut-turale, degli impianti sportivi" da parte delle diverse componenti del sistema calcistico e sportivo italiano;
- di ricordare che il recente documento della "Task Force del Ministero dell'Interno per la sicurezza delle manifestazioni sportive", sottoscritto anche dalla Lega Serie A, pre-vede una serie di nuovi impegni a carico delle società di calcio in materia di semplifi-cazione della vendita dei biglietti con l'ausilio delle nuove tecnologie, ottimizzazione del servizio di stewarding, formazione dei "responsabili dei rapporti con le tifoserie" (SLO), riqualificazione degli impianti sportivi in chiave di comfort e abbattimento delle barriere divisorie, che comporteranno certamente ulteriori aggravi di costi per i club calcistici, soprattutto per quelli di Serie A;
- di rappresentare infine che in nessun altro paese europeo - come si evince dai dati di un recente studio realizzato dall'Associazione delle Leghe Europee di Calcio – i costi relativi all'impiego delle Forze dell'ordine nelle aree esterne agli stadi sono posti a ca-rico delle società di calcio, ma normalmente a carico della collettività in generale, e questo anche laddove gli stadi sono di proprietà delle società sportive;
alla luce e in forza di tutto quanto precede,
- di chiedere senza indugio che, nella seconda lettura del disegno di legge prevista in Senato a partire da martedì 14 ottobre, l'intero testo degli articoli 3-ter e 3-quater sia definitivamente soppresso, in quanto prefigurante l'introduzione di una vera e propria tassa posta soggettivamente a carico delle sole società sportive organizzatrici degli eventi per la fornitura di un servizio pubblico (il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione di eventi e manifestazioni) non opzionale ma previ-sto per legge nell'interesse dell'intera collettività e, come tale, in palese contrasto col principio di uguaglianza e l'obbligo generale di contribuzione alla spesa pubblica san-citi dagli articoli 3 e 53 della Costituzione della Repubblica Italiana.