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Malagò contro il calcio è come Feltri contro i meridionali. Ma il vero motivo dei suoi attacchi è elettorale
Molte le ipotesi, qualcuna più credibile di altre. Una fra queste riguarda la corsa alla rielezione per la presidenza Coni. Il mandato scadrebbe col quadriennio olimpico, ma poiché i Giochi di Tokyo sono slittati di un anno anche il rinnovo della presidenza dovrebbe andare a fine 2021. A proposito di slittamento c'è perplessità da parte di numerosi avvocati esperti in diritto sportivo, ma al di là dell'aspetto tecnico rimane il fatto che il presidente uscente debba andare a guadagnarsi la rielezione. E dunque attacca il calcio per rinsaldare il legame con tutte le altre discipline? Alcuni insider ci rispondono che questa lettura è debole. La rielezione di Malagò non sembra proprio a rischio, tanto più che non s'intravede nemmeno una candidatura alternativa. Dunque, ipotesi da scartare.
Il solito maligno sostiene invece che il lockdown abbia provocato nel presidente Coni una crisi d'astinenza da apericena presso il Circolo Aniene. Ma questa ci pare davvero cattivella. Tanto più che, alle brutte, un bel burraco con bollicine in conference call lo si organizza in 5 minuti.
Molto più convincente è l'idea che, sotto sotto, Malagò attacchi il calcio perché un giorno vorrebbe guidarlo. Non da subito, ma dopo la scadenza del prossimo quadriennio olimpico sì. Per allora la poltrona da presidente Figc potrebbe essere contendibile. E questo scontro col calcio, che in realtà è scontro soprattutto con la Serie A, potrebbe essere una corsa al posizionamento rispetto alle altre componenti. A partire dai Dilettanti, giusto per dirne una a caso.
@pippoevai