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    Malagò: 'Contro i violenti il Daspo non basta più, si deve fare come la Thatcher. Razzismo? Più potere agli arbitri'

    Malagò: 'Contro i violenti il Daspo non basta più, si deve fare come la Thatcher. Razzismo? Più potere agli arbitri'

    Intervistato dall'Adnkronos il presidente del Coni, Giovanni Malagò è tornato a parlare degli scontri che hanno preceduto Inter-Napoli, che hanno portato a 3 arresti e in cui è deceduto l'ultras interista Daniele Belardinelli. 

    SI DOVEVA GIOCARE - "Condivido l'opinione di Gravina: sarebbe stato sbagliato non giocare. Fermare il campionato avrebbe rappresentato una sconfitta ulteriore, una resa

    COME IN INGHILTERRA - "Il modello da seguire è quello dell'Inghilterra e della Thatcher. Serve tolleranza zero, serve una legge che vada oltre il concetto di Daspo. Il modello è quello dell'Inghilterra e della Thatcher, bisogna avere il coraggio di chiudere con un certo tipo di elasticità, disponibilità. Ormai è evidente che fuori dallo stadio c'è una dinamica che non si riesce a fermare".


    RAZZISTI - "L'arbitro deve avere la facoltà, oltre di sospendere, di poter chiudere la partita. Bisogna far sì che non ci sia una distribuzione dei ruoli tra più soggetti. Una volta sentito il coro, si va tutti a casa, in un modo o nell’altro deve essere così. Capisco che è indispensabile che sia il questore a valutare, ma non si può nemmeno disattendere davanti a un dato di fatto".

    MANCANZA DI CULTURA - "Anche questa è una dinamica tutta italiana. Cerchiamo di emulare la Premier League con il boxing day ma in Inghilterra vedete mai un presidente che fa un'intervista prima o dopo la partita? Lì c’è un manager che fa gli interessi dei club. Da noi la filosofia, a torto o ragione, è rappresentata da un padre padrone che ritiene di fare spesso discorsi di parte per difendere i propri interessi".


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