Palermo, trasferte flop:| A Torino con l'attacco light
Nessuna marcatura a uomo su Pirlo, il “cervello” della Juventus, fiducia a mille sugli uomini a disposizione – senza pensare ai forfait di peso di Hernandez e Pinilla – e un mal di trasferta (finora zero gol e un solo punto, in casa della Lazio) da curare in fretta. L’allenatore Devis Mangia, dopo la settimana di pausa, prova a riprendere il discorso interrotto con il successo sul Bologna. I suoi ragazzi in casa sono una macchina perfetta, fuori si inceppano, ed è chiaro che il tecnico dovrà trovare in fretta una soluzione. Anche per non incorrere nell’ira di Maurizio Zamparini. «Con lui – assicura Mangia – ho un rapporto positivo e costruttivo. Parliamo spesso, esprimiamo le nostre idee e poi faccio ciò che ritengo più giusto per il bene della squadra. Il presidente è colui che mi ha permesso di allenare in A e questo rimarrà per sempre».
Allo Juventus Stadium, secondo l’allenatore, ricomincia il campionato esterno dei rosa. «È come se avessimo tirato una linea, fuori casa ricominciamo da zero, sarà come se giocassimo la prima trasferta dell’anno. Le nostre assenze? Spiace dover fare a meno dei miei giocatori, ma mica giocheremo in nove. Ho un organico all’altezza e non mi pongo il problema di chi c’è e di chi non c’è. Abbiamo fiducia nei nostri mezzi e ce la giocheremo anche con la Juve». La cabala recente è positiva per il Palermo, che ha sempre vinto in casa dei bianconeri negli ultimi tre campionati, ma Mangia non si fida della… tradizione. «Fin dal mio arrivo – sottolinea – ho detto di non conoscere nulla del passato, non ci penso, per me comincia tutto ora».
In settimana, giocoforza, ha dovuto varare un attacco “light”, senza punte di peso. Aspetto sul quale il tecnico ostenta tranquillità e sicurezza. «Siamo pronti – assicura Mangia – a giocare senza attaccanti di ruolo. Può essere un modo interessante per sfruttare le caratteristiche degli altri calciatori a disposizione. Pirlo? Non credo alle marcature individuali. Lui è un grande giocatore e sarà limitato a turno a seconda della zona di campo dove si svilupperà l’azione. Affrontiamo una grande squadra, in cui il tecnico Conte è un valore, perché ha dato idee importanti alla propria squadra, ma la forza di un allenatore sta sempre nella società e nei calciatori»