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    Maifredi a CM: 'Milano dura per Montella ma Firenze non scherza. Fiorentina e Milan sono due deluse'

    Maifredi a CM: 'Milano dura per Montella ma Firenze non scherza. Fiorentina e Milan sono due deluse'

    • Claudio Masini
    La corsa all’Europa League è rimasto forse l’unica vera lotta aperta e incerta della Serie A 2016/17: in palio ci sono quarto, quinto e sesto posto (se pur legato all’esito della Coppa Italia) e almeno cinque squadre a contenderseli. Da Atalanta ed Inter, quarte a 45 punti, alla Fiorentina ottava con 40, più Lazio e Milan rispettivamente a 44 e 41. Un mini campionato da 15 partite è scattato già nell’ultimo turno, con l’1-1 raggiunto da Suso in extremis ed utile a fermare la marcia dei ragazzi di Simone Inzaghi; gli scontri diretti però vanno avanti e domenica sera a San Siro andrà in scena Milan-Fiorentina, che è anche il confronto tra due tecnici che si sono dati il cambio sulla panchina viola: Paulo Sousa e Vincenzo Montella. Proprio per affrontare i temi di questo duello, conclusosi in parità nei due precedenti fin qui disputati, Calciomercato.com ha contattato Luigi Maifredi.
     
    La Fiorentina ed il possesso come comune denominatore ma ci sono differenze tra Sousa e Montella?
     
    “Come differenza principale trovo il fatto che Sousa ha una squadra con una certa stabilità e di un certo valore, mentre Montella è stato proiettato nel mondo Milan con l’intento di far crescere la squadra. E lo sta facendo però credo che il suo capo non sia molto contento, vorrebbe la sua formazione nelle prime tre ma con questo organico penso sia impossibile”.
     
    Anche a Firenze probabilmente i capi non saranno troppo contenti della classifica…
    “I vertici della Fiorentina pensavano che la squadra migliorasse di anno in anno, in questa stagione poi ci sono state le esplosioni di Bernardeschi e Chiesa. Speravano che la loro squadra avesse un rendimento più continuo, invece la Fiorentina alterna prestazioni buone a ingenuità clamorose”.
     
    Quanto si è basato Sousa sull’eredità lasciata da Montella?
    “Credo fosse intenzione dei Della Valle prendere un tecnico che seguisse il solco tracciato da Montella ma ogni allenatore poi ha il suo gioco e qualche differenza alla lunga si è evidenziata”.
     
    Può essere anche la pressione della piazza a creare la differenza?
    “Milano è una piazza difficilissima indubbiamente ma neanche Firenze scherza, ha dei tifosi particolari, che pretendono e mettono anche pressione. Vorrebbero vedere una squadra un po’ più protagonista, con l’obiettivo di qualificarsi alle coppe europee più importanti”.
     
    Domenica c’è lo scontro diretto, quanto peso potranno avere i due tecnici?
    “Le responsabilità l’allenatore ce le ha sempre ma conta per un 33%, poi ci sono i giocatori e la società per cui gli eventuali demeriti non sono mai di una sola parte. Nel Milan forse le proporzioni sono un po’ diverse ed è la società ad avere un po’ di responsabilità in più. Entrambe comunque sono squadre deluse, entrambe volevano un po’ di più dal campionato. Tolte le prime tre, credo che la lotta per l’Europa possa riguardare Fiorentina, Inter e Lazio, con possibilità per il Milan ed un’attenzione particolare all’Atalanta. Però i rossoneri hanno l’obbligo di vincere con la Fiorentina, in caso di sconfitta li vedo fuori dalla corsa”.
     
     

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