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Romamania: mai una volta che ci dica bene. Prima l'Ajax, poi lo United, però ci crediamo
A parte che non è vero, perché l'eliminazione diretta prevede, sempre, possibili gradite sorprese e dunque qualche caduta d'elite a sorpresa. E poi io dico che con l'Ajax è giocabilissima, a patto che la Roma sia quella di Coppa vista all'andata ma anche al ritorno con lo Shakhtar, che alla fine s'è rivelato tanto nome e poco squadra. Occhio: giocabilissima non vuol dire facile. Giocabilissima significa che una Roma al top con gli uomini migliori e cioè non in una di quelle giornate nelle quali non gioca proprio, tipo Benevento o Parma, sui 180 minuti può dire la sua.
Certo, questi dominano il loro campionato, hanno segnato un'ottantina di gol e nonostante il gioco super offensivo di Ten Hag hanno incassato la miseria di 19 reti. Come sempre, la Roma si troverà di fronte una squadra molto giovane, elemento che dalle parti di Amsterdam non bisogna mai confondere con l'inesperienza. Un errore che sarebbe drammaticamente fatale, qualora vi fosse qualche folle che dovesse pensarla così. Piuttosto. Sarà il caso di sfruttare al massimo il risveglio primaverile di Pedro, che ha dato ampi cenni di ripresa, rimettere a posto Micky e recuperare al massimo Dzeko e Smalling, gli uomini di maggior esperienza e certamente più abituati a giocare certe competizioni.
E allora, essendo un inguaribile ottimista, ribadisco che la Roma non è la favorita rispetto all'Ajax, ma questo non vuol dire che non abbia le sue robuste chance di agguantare la semifinale.