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    Mai dare Ibrahimovic per finito: a 35 anni segna ancora, più che in Italia

    Mai dare Ibrahimovic per finito: a 35 anni segna ancora, più che in Italia

    • Guglielmo Cannavale, inviato a Londra
    Mai dare Ibrahimovic per finito. Perché Zlatan non muore mai. Se ne sono accorti in Inghilterra, dove hanno dovuto cambiare idea sullo svedese. Il Manchester United rinasce: dopo tre pareggi di fila in Premier, arrivano tre vittorie consecutive. Dopo Tottenham e Crystal Palace, battuto anche il West Bromwich. Nel segno di Zlatan: doppietta. 

    MAGIC MOMENT - Ibrahimovic è scatenato: tre gol nelle ultime due partite, sette nelle ultime sei giocate in Premier League. Siamo a dicembre e ha già segnato 11 gol in campionato, solo due in meno del capocannoniere Diego Costa. Meglio di Aguero. 16 tra tutte le competizioni, se continua così può arrivare a 30 in stagione. Dopo i quattro gol nelle prime quatto partite, Ibra ha avuto un digiuno lungo quasi due mesi. Allora erano iniziate le critiche: “È vecchio, bollito, esagerato il suo ingaggio, Mourinho ha sbagliato”. 35 anni e non sentirli: è ancora decisivo, leader, trascinatore. Ora è su tutte le prime pagine, è tornato protagonista. Solo van Nistelrooy ha segnato più gol (12) dopo 16 partite di Premier nella storia dello United. 

    MEGLIO CHE IN ITALIA - Guardando i numeri, Ibra sta facendo addirittura meglio che in Italia. Tralasciando gli anni al PSG (113 gol in 122 partite, media dello 0,93), in altri campionati che non siano la Ligue 1 lo svedese non aveva mai segnato così tanto. Ora ha una media dello 0,69, solo al Milan aveva fatto lo stesso: 42 gol in 61 partite. All’Inter (0,65), al Barcellona (0,55) e alla Juve (0,33) aveva avuto medie realizzative inferiori. È il suo momento, per un piccolo tifoso è diventato anche… eroe del Natale. 
     

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