Magni, calciatore totale prima degli olandesi, di Sacchi e di Mandzukic: unico a giocare davvero in tutti i ruoli
ATTACCANTE DI NASCITA - Nato a Robbiate, in provincia di Varese, nel marzo del 1919, Piero Magni si mette in luce come attaccante di bellissime speranze nel Varese, in serie C, tanto che nel 1940 il Liguria acquista Magni e anche grazie alle sue reti – saranno 13 nella stagione – ottiene la promozione in serie A. Nella massima serie italiana Magni gioca prevalentemente da ala sinistra, esordisce in ottobre e chiude la stagione con il Liguria con all'attivo una sola rete. Tanto basta, però: la Juventus gli mette gli occhi addosso e lo acquista nell'estate del 1942. E' l'estate del Torino che si prende Loik e Mazzola. Ma la Juventus non sta a guardare e dopo aver preso il portiere Sentimenti IV in ottobre firma anche Giuseppe Meazza. In mezzo proprio Piero Magni. Con la Juventus Magni gioca sino al 1948, diventando un vero e proprio jolly dimostrando la sua straordinaria attitudine nel saper interpretare tutti i ruoli. Non solo più nella linea dei cinque attaccanti: Magni gioca anche in mediana e in tutti i ruoli della difesa e una volta anche in porta!
CON IL NUMERO UNO... - Stefano Bedeschi nel suo prezioso blog Il pallone racconta riporta ampi stralci di un articolo tratto da Hurrà Juventus nel quale è lo stesso Sentimenti IV che spiega come sono andate le cose e come Magni finisce con il giocare in porta al suo posto. In breve. Sentimenti IV all'epoca è militare a Modena, ed essendo in periodo bellico restava consegnato in caserma ed otteneva il permesso per giocare le partite solo all'ultimo. Il 13 dicembre quel permesso Sentimenti IV non lo ottiene e quindi non è in grado di raggiunger i compagni della Juventus impegnati a Trieste. Sentimenti IV invia subito un telegramma alla società per spiegare che non potrà essere della partita, ma la Juventus quel telegramma per un disservizio postale non lo riceve in tempo e parte per Trieste sicura che il suo portiere la raggiungerà. Così, però, non sarà. Si legge da La Stampa del 14 dicembre:
“La squadra della Juventus è arrivata allo Stadio in tram, in tanti tram, successivi, con i giocatori... sparsi un po' dappertutto, ed è arrivata alle 14,50. Subito Rosetta annunciò, imbronciato, la grossa novità: il portiere Sentimenti IV, che compie il servizio militare a Modena, non aveva potuto raggiungere i compagni, né un telegramma urgentissimo era arrivato a far accorrere Peruchetti. La Juventus senza portiere dunque? Pressapoco; fra i pali stava infatti per collocarsi Magni, il mezzo-sinistro acquistato dal Liguria (...)”.
A Trieste la mattina della domenica Magni si scapicolla a cercare di acquistare guanti, ginocchiere e maglione per giocare in porta, perché lui – chi altri? - è stato designato a sostituire il portiere titolare. così Magni viene schierato titolare in porta, andando a giocare in un altro ruolo, decisamente non suo. Ah, l'istinto da attaccante non lo perde di certo. Proprio nella gara di ritorno, infatti, schierato in attacco Magni rifila ben tre gol alla malcapitata Triestina!
CALCIATORE TOTALE - Ormai Magni ha giocato in tutte le zone del campo, gli manca di indossare la soltanto la maglia numero 5 e poi può andare fiero di aver giocato in tutti i ruoli e con tutti i numeri, in un'epoca nella quale il numero di maglia dichiarava il ruolo in campo. La sua avventura juventina termina con la cessione alla Lucchese dove gioca due stagioni prima di passare al Genoa. Proprio con il Genoa riesce a riempire l'ultima casella mancante e il 26 febbraio del 1950 a Torino contro i suoi ex compagni bianconeri parte dal primo minuto con la maglia numero 5. Entra così nella storia del calcio italiano: Magni – a tutt'oggi – è l'unico calciatore ad aver giocato in tutti i ruoli almeno una partita di serie A. A proposito di “ruoli” Magni non si limita solo ad interpretare quelli in campo. Nel 1948, infatti, partecipa alle riprese del film di Giorgio Simonelli 11 uomini e un pallone, nel quale, assieme ad altri calciatori, tra i quali Parola, Koenig, Puricelli, interpreta se stesso.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)