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L'Ungheria ha il suo Vardy: la storia di Barnabàs Varga, solo Haaland meglio di lui nel 2023
BREVE STORIA - Infanzia con la famiglia in Russia, a 8 anni torna in Ungheria e si fa notare per le sue doti atipiche, quasi anarchiche, e per il suo fisico un po' troppo gracile. Non c'erano grosse prospettive, ma i gol arrivavano e sono sempre arrivati nella sua adolescenza, nonostante lo scetticismo attorno a lui e il lavoro in un vigneto, necessario a tirare avanti mentre il sogno del professionismo era lì, all'orizzonte. A 16 anni, davanti a un vicolo cieco (non giocava più all'Illes Akademia), decide di trasferirsi in Austria, a Eberau, dove gioca in quinta divisione per 500 euro al mese e nel frattempo fa l'aiutante in un'officina meccanica. Dopo i 20 anni, ne gioca altri cinque tra Mattersburg e Lafnitz (seconda divisione austriaca), con risultati alterni ma un buon 11 gol in 29 partite nell'ultima stagione.
PUNTO DI SVOLTA - Torna in Ungheria per la primissima stagione di massima serie a 26 anni, ma i suoi 13 gol e 6 assist non bastano a salvare il Gyirmót. Infine, nel 2022-23, firma con il Paksi e ne fa ben 26, vincendo il titolo di capocannoniere e giocatore dell'anno a 28 anni. Ora ne ha 29, come Vardy nel 2016, l'anno del Leicester campione d'Inghilterra, e sta trascinando a suon di gol il Ferencvaros allenato da Dejan Stankovic: 17 reti e 7 assist in 18 partite in una stagione che è cominciata il 27 luglio nei preliminari con lo Shamrock Rovers e che lo ha visto segnare, il 27 agosto, anche una spietata tripletta ai suoi ex compagni del Paksi.
E ORA, EUROPEI - Marco Rossi, ct dell'Ungheria, lo ha chiamato per la prima volta a marzo, ma adesso non può più farne a meno: nelle gare di qualificazione agli Europei giocate in questo autunno Varga non ha sbagliato un colpo: gol alla Lituania, gol alla Serbia e gol di nuovo ieri alla Nazionale di Milenkovic, che tra Ferencvaros e Ungheria l'ha visto esultare ogni volta che l'ha incrociato. I magiari, che recentemente hanno lamentato il ritiro del bomber e capitano Adam Szalai, probabilmente si sono ritrovati in mano qualcosa di molto, molto meglio: adesso guidano il gruppo G con 13 punti in 5 partite, tre di vantaggio proprio sui serbi, che hanno anche una partita in più. Suona tanto come un avvertimento in vista di una partecipazione a Germania 2024 che, con un attaccante capace di segnare più di Mbappé e Kane, fatte le dovute proporzioni con i campionati in questione, sembra ormai acquisita.