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    Lukaku-Zapata, pari giusto: i limiti strutturali ci sono, ma Toro e Roma si divertiranno

    Lukaku-Zapata, pari giusto: i limiti strutturali ci sono, ma Toro e Roma si divertiranno

    • Renzo Parodi
    Pari e patta nel duello fra i due giganti d‘ebano di Torino e Roma. Segna Lukaku, risponde Zapata. 1-1 finale al Grande Torino e tutti … scontenti. La Roma aveva accarezzato il sogno della vittoria, strappata con i denti in virtù di un bel secondo tempo. Il Toro si segna col gomito, ha recuperato lo svantaggio quasi allo spiare del match. Giusto così, dopotutto. Buon Torino nel primo tempo, Roma troppo remissiva. Ripresa giallorossa, Lukaku straripante nonostante l’ottima opposizione da parte di Buongiorno. Zapata scaltro e mai rassegnato al destino avverso. Due squadre in buona salute, con qualche evidente limite strutturale ma tutto sommato destinate a divertirsi, guardando in alto. La classifica piange per la Roma (appena 5 punti), il Toro sale a quota sette, nella terra di mezzo. Attese conferme e ulteriori miglioramenti, di qua e di là.

    Sangue di oro, testa di Roma. Due squadre non ancora in stato di grazia però in crescita di forma e in fiducia. Reduci entrambe da maramalde vittorie in campionato: 3-0 a Salerno i ragazzi di Juric, addirittura 7-0 sull’Empoli la squadra di Mou, corroborata anche dal successo in coppa sullo Sheriff. Aria di sfida all’Ok Corral, chi vince prende la rincorsa. Toro col classico 3-4-2-1 e Ilicic per Ricci. Roma schierata col tridente Dybala-Lukaku-El Shaarawy e la solita difesa a tre.

    Più Toro che Roma nei primi 45’, la squadra di Juric è viva e prende in mano il pallino, la Roma resta stretta e corta e il tridente funziona poco e male, Dybala relegato lungo l’out di destra è braccato dal prillante Rodriguez e non combina nulla, Lukaku si agita parecchio contro l’arcigno Buongiorno e la vede poco, servito male e quasi mai nello spazio, secondo suo desiderio. El Shaarawy non si accende mai e Schuurs lo limita in scioltezza. A centrocampo la Roma fa argine con il duo Cristante e Paredes a fare scudo ai tre della difesa, fortunatamente per Mou assai efficaci in marcatura, Mancini e Llorente si “palleggiano” Zapata, Ndicka è puntuale su Seck che lo porta a spasso qua e là sui 180 gradi dell’attacco allo scopo di aprire varchi agli arrembaggi di Ilicic, Radonjic e e Tameze. Il Torino lievita sulle fasce e costringe la Roma ad arginare, le repliche giallorosse sono estemporanee e salvo una precocissima zampata mancina di Lukaku in apertura, finita peraltro molto larga, Milinkovic se la passa senza affanni. Dall’altra parte Zapata aveva scaldato dopo 2’ le mani di Rui Patricio con una zuccata precisa ma centrale su invito lungo di Lazaro e in finale di tempo era andato in odore di gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Troppo poco complessivamente per smentire lo 0-0 all’intervallo.

    Finalmente un bel po’ di pepe nella ripresa dopo la prima parte molto, troppo tattica. Stanco di ingolfarsi nell’imbuto centrale dei granata Lukaku va in cerca di spazi sugli esterni e da due sue cavalcate nascono altrettanti ottimi assist per Dybala (regolarmente asfissiato da Rodriguez) e Kristensen tamponate al pelo dai difensori granata. Il Toro risponde con una percussione di Seck conclusa con una rasoiata che manda il pallone a scorrere per l’intero specchio della porta romanista. Ritmo più alto, squadre più lunghe, emozioni assortite ma il gol resta il grande assente della serata.

    Juric inaugura la giostra dei cambi, fuori Radonjic, spento e nervoso, e dentro Vlasic. Al 13’ la Roma potrebbe, anzi dovrebbe passare in vantaggio. Lunga parabola di Spinazzola dal settore mancino, Cristante si avventa nell’area piccola, brucia Ilicic e tocca con l’esterno a quattro metri dalla linea fatale. Pallone che bacia il palo e rimbalza fuori. Lukaku non è più il mastodonte impacciato del primo tempo, fa valere la stazza e dai e dai incrina le certezze di Buongiorno. Offre un bel pallone ad El Shaarawy che lo calcia in curva e quasi all’alba della mezz’ora di gioco decide che deve bastare a sé stesso. Su tocco corto di Kristensen in area controlla di destro, piroetta su sé stesso e calcia col prelibato mancino infilando la porta granata: 1-0 Roma. Sembra fatta ma il cuore Toro non tradisce. Mourinho si copre con Zalewski per El Shaarawy, Juric pesca a piene mani dalla panchina e manda dentro, in rapida successione Sanabria, Karamoh e Pellegri per Seck, Tameze e Bellanova. Il Toro chiude con tre punte centrali. Avanti tutta. Minuto 40’ da una punizione sulla tre quarti sinistra nasce il pari di Zapata, una testata di giustezza sulla lunga parabola a scavalcare la difesa romanista nell’occasione alquanto torpida. 1-1. C’è ancora il tempo per Belotti, subissato dai fischi dei suoi antichi tifosi (che pena…): un paio di incursioni del Gallo alla baionetta (con tanto di contro frontale con Milinkovic Savic) che non producono esiti. Come si diceva. Verdetto onesto. E avanti così.

    Guida ha diretto con eccessiva corrività una partita corretta ma spigolosa. Appena due gli ammoniti (Paredes e Kristensen), qualcun altro l’ha fatta franca.

    IL TABELLINO

    Torino-Roma 1-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 23’ s.t. Lukaku (R), 40’ s.t. Zapata (T)

    Assist:  40’ s.t. Ilic

    Torino (3-4-2-1): Milinkovic Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova (40’ s.t. Pellegri), Tameze (31’ s.t. Karamoh), Ilic, Lazaro; Seck (31’ s.t. Sanabria), Radonjic (10’ s.t. Vlasic), Zapata. All.: Juric.

     
    Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Llorente, N’Dicka; Kristensen, Paredes, Cristante, Spinazzola (42’ s.t. Belotti); Dybala,  El Shaarawy (25’ s.t. Zalewski); Lukaku. All. Mourinho.

    Arbitro: Guida di Torre Annunziata

    Ammoniti: 15’ s.t. Paredes (R), 39’ s.t. Krinstensen (R)

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