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Lukaku si vede ancora nell'Inter: 'Aspetto Jay-Z per vedermi segnare a San Siro'
"Gli altri rapper che preferisco sono J. Cole, Kendrick Lamar, Drake, Lil Baby e Why-G. Ma amo il rap anni '90 e i migliori di ogni epoca restano Tupac, Biggie, Nas, 50 Cent e ovviamente Jay- Z: sono i giganti che hanno fatto scuola e cambiato per sempre un genere. Jay-Z dice in D'Evils: 'Nine-to-five is how you survive, I ain't tryna survive. I'm tryna live it to the limit and love it a lot'. Significa: 'Dalle 9 alle 5 sopravvivi, io non sto cercando di sopravvivere. Sto provando a vivere al limite e mi piace molto'. Mi sento così: ho sempre provato a fare tutto al limite, a spingermi in ogni allenamento e partita e per questo ho avuto successo. Voglio fare il mio lavoro al meglio".
"Nel mio rito pre-partita ascolto sempre la stessa playlist speciale, che mi fa compagnia quando arrivo allo stadio, mi dà concentrazione e mi aiuta a tenere focalizzato l'obiettivo da raggiungere. Nello spogliatoio siamo un grande gruppo anche perché c'è molto rispetto reciproco, ognuno ha i suoi gusti e ascolta ciò che vuole".
"Ho iniziato a rappare a 21 anni, ero attratto dal ritmo, fantastico da ricreare. Amo il rap, ma ciò che mi interessa di più sono i suoni . Poi ho iniziato a mixare, a produrre basi: così è diventata una passione che coltivo ancora oggi".
"Jay-Z ha avuto un significato grandissimo perché io ho sempre ascoltato la sua musica. Soprattutto nei momenti in cui la mia vita era davvero difficile, i suoi pezzi mi hanno dato la forza di resistere e andare avanti, di guardare la vita in modo diverso. A volte bisogna avere pazienza e prendersi il tempo giusto per diventare grandi. Quando poi l'ho conosciuto, ho visto il suo atteggiamento: sapeva davvero chi fossi e mi ha insegnato come stare al top, come diventare un vincente. Ricordo quando mi ha detto: 'Se davvero pensi che l'Inter sia lo step da fare per vincere, fallo'. Durante il primo anno io e i miei compagni siamo arrivati a un passo dal successo, ma nell'ultima stagione ce l'abbiamo fatta con duro lavoro, pazienza, sudore e sacrificio. Proprio la via che Jay mi aveva indicato. Segnare un gol è la sensazione più bella del mondo dopo quella che ho provato quando è nato mio figlio. Per il resto, io volevo conoscere solo poche persone selezionate nella mia vita. Una di queste era Kobe Bryant, riposi in pace! E l'altra era proprio Jay-Z: quando per la prima volta mi sono trovato a parlare con lui, di vita e non solo di lavoro, c'era anche Dj Khaled: era come un sogno che si avverava. Adesso spero che, pandemia permettendo, venga a Milano a vedermi segnare a San Siro. Alla fine di Sassuolo-Atalanta mi ha telefonato per farmi gli auguri e congratularsi, perché sapeva quanto fosse importante per me vincere il mio primo scudetto in Italia. Mi sento fortunato a poter parlare con lui quando voglio: so che mi copre le spalle e vuole il meglio per me, come Roc Nation (la sua società che gli cura l'immagine, ndr): è un sentimento che ricambio. Il consiglio che mi porto dietro all'Europeo è di credere in me stesso e fare in modo di essere sempre un uomo migliore. È una frase che mi ripeto ogni santo giorno".