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    Lukaku mvp: 32 secondi per mettere in chiaro chi comanda in Serie A. Raggiunto Ibrahimovic

    Lukaku mvp: 32 secondi per mettere in chiaro chi comanda in Serie A. Raggiunto Ibrahimovic

    Trentadue secondi per mettere in chiaro chi è comanda in questa Serie A. Contro il Genoa l’Inter si è confermata in splendida forma, mantenendo i quattro punti di vantaggio sulle inseguitrici e allungando sulla Juventus fermata a Verona. I trentadue secondi sono quelli bastati a Romelu Lukaku per battere Mattia Perin e infilare un pallone nella porta del Genoa con il secondo gol più veloce in Serie A dei nerazzurri da quando Opta raccoglie questo tipo di dato; il precedente dello scorso settembre contro il Benevento (28 secondi) porta sempre la firma del belga.

    Questo e un’altra prestazione di assoluto livello valgono a Lukaku la terza assegnazione stagionale di MVP di giornata, raggiungendo Ibrahimovic nella speciale graduatoria e confermando l’ottimo momento dell’Inter di Conte che con questo si è aggiudicato gli ultimi tre premi, due per Lukaku e uno per Lautaro.

    Lukaku mvp: 32 secondi per mettere in chiaro chi comanda in Serie A. Raggiunto Ibrahimovic

    L’attaccante belga ha confermato il 98% di Efficienza Tecnica già toccato nel derby vinto contro il Milan facendo anche meglio per Efficienza Fisica con un 99% che vale il proprio picco stagionale. L’intesa con Martinez resta di altissimo livello in questo 2021 e lo dimostrano il K-Movement al 95% nella sfida contro il Genoa e la capacità di creare spazi (K-Solution 93%) che ha esaltato gli inserimenti dei compagni. I due in coppia hanno realizzato 10 delle ultime 14 reti dell’Inter in campionato e aggiungendo gli assist, Lukaku (11) e Lautaro (nove) sono due dei quattro giocatori ad aver partecipato attivamente a più reti nel nuovo anno solare.

    Confermandosi uno tra i migliori al mondo nella protezione del pallone, Lukaku si sta facendo valere anche per la criticata proprietà di palleggio (K-Pass 96%) che lo sta portando ad essere decisivo anche con assist e passaggi smarcanti per i compagni. L’unico difetto in una prova maiuscola, cercando il pelo nell’uovo, è il contributo pressoché nullo in fase difensiva, con il permesso di Conte di recuperare le energie quando il possesso palla è degli avversari.

     

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