Lukaku limita Barella? Quando una lite nasconde un ‘malessere’ tattico
LA GOCCIA (minuto 37)- Come in ogni litigio che si rispetti, anche lo screzio tra Lukaku e Barella nasce da una situazione assurda, dove Lukaku non ha nessuna colpa e Barella sbotta un po’ a casaccio. Evidentemente è la famosa goccia che fa traboccare il vaso. Siamo al minuto 37 e su un cross di Gosens Audero anticipa Lautaro smanacciando il pallone lontano dalla porta.
Il pallone cade a metà strada tra Lukaku e Barella e a quel punto Nicolò impazzisce. Sembra rimproverare al povero Big Rom l’incapacità di teletrasportarsi. Della serie, ma perché non sei lì dove la palla è schizzata fuori all’improvviso?
Ora, se fermassimo il rewind a questa situazione di gioco che precede la rincorsa di Lukaku su Augello, il fischio dell’arbitro e il diverbio ormai noto, capiremmo veramente poco dell’accaduto. Anzi nulla, inoltre dovremmo stigmatizzare immediatamente il comportamento assurdo del centrocampista nerazzurro. Ma le cose sono un po’ più complicate di così. Nei 37 minuti iniziali di Sampdoria-Inter sono stati diversi gli errori di Lukaku. Fra questi, almeno quattro hanno generato una reazione vistosa di Barella. La questione tuttavia non è di carattere puramente quantitativo.
IL MALINTESO (minuto 31)- Intorno alla mezzora, per esempio, si è verificato un vero malinteso, un malinteso ‘parlante’, emblematico. L’Inter aveva appena recuperato palla nella propria metà campo, e Barella era riuscito a saltare con un bel numero la scivolata di Djuricic. Transizione.
La Samp cerca di riaggredirlo subito prima di farsi scoprire a campo aperto. Barella dal canto suo sembra avere spazio sufficiente tra sé e Winks per scegliere la giocata da fare. In realtà non alza la testa. Probabilmente non lo fa perché vuole velocizzare e perché, essendosela appena allungata, non vuole strafare. Sente il ‘disturbo’ di Augello. Ha bisogno di un appoggio facile, corto, la punta che va incontro.
Lukaku però voleva un’altra cosa: una palla lunga, oltre la linea altissima della Samp. Un’idea parzialmente giusta. Insomma, cane e gatto non si sono ‘letti’, ci troviamo davanti al più classico dei malintesi fra punta e centrocampista, verrebbe da dire.
E se anche qui non ragionassimo solo superficialmente, cosa potrebbe venire fuori da questo malinteso? Che il cervello dei giocatori, in questo caso Barella, si ‘abitua’ a un certo tipo di ‘risposta’. È flessibile ma determinato dall’abitudine. Barella con Conte questo pallone l’avrebbe quasi certamente lanciato in profondità per Lukaku. Oggi che lo allena Inzaghi ed è invece più abituato ad associarsi con Dzeko sul centrodestra, gli viene più naturale confidare in un altro tipo di giocata, specialmente se il contesto presenta delle urgenze. Il malinteso non è casuale, a suo modo e con le giuste proporzioni riflette il cambiamento.
PROBLEMA TECNICO (minuto 15)- Oltre agli episodi che riguardano le letture tattiche individuali, ce ne sono altri di natura tecnica. Lukaku sbaglia più sponde di Dzeko. Riporto l’esempio del minuto 15 di Sampdoria-Inter, ossia quella triangolazione mancata che genera la prima reazione negativa di Barella nei suoi confronti.
E qui c’è ancora un discorso da fare che non rimane puramente tecnico, ma sconfina nell’interpretazione del ruolo. Il modo fortemente statico (da pivot) che ha Lukaku di posizionarsi spalle alla porta ne condiziona la capacità associativa nello stretto, quindi il gesto tecnico finale, che dunque risulta più impreciso di quello di Dzeko. Mentre il bosniaco si smarca e muove tra le linee per assecondare le linee di passaggio migliori, Lukaku si pianta in un punto e fa un vero e proprio tagliafuori sul proprio marcatore. È un approccio al pallone che è inevitabilmente più ‘rigido’, e che fa sì che il giocatore subisca maggiormente il condizionamento del difensore.
LUKAKU ‘LIMITA’ BARELLA? (Minuto 14) - È corretto dunque arrivare a sostenere che Lukaku limiti Barella? In assoluto no (vedi il periodo Conte), ma in questo momento storico preciso direi di sì, perché è cambiato il contesto di gioco, sono cambiate le richieste dell’allenatore ed è sbocciata una nuova intesa (quella con Dzeko) che è senz’altro più coerente agli schemi di Inzaghi.
In sostanza il problema attuale di Barella sarebbe questo: aspettarsi da Big Rom i movimenti e la qualità di Dzeko.