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    Lukaku: 'L'Inter e la Serie A? Ne parlai con Pogba e Ronaldo, qui per ricominciare da zero. Sul razzismo...'

    Lukaku: 'L'Inter e la Serie A? Ne parlai con Pogba e Ronaldo, qui per ricominciare da zero. Sul razzismo...'

    L'attaccante dell'Inter, Romelu Lukaku ha concesso un'intervista al New York Times in cui ha parlato a tutto tondo della sua scelta di approdare all'Inter, svelando due retroscena di mercato che riguardano Paul Pogba e Cristiano Ronaldo, e soffermandosi sul problema razzismo del nostro calcio.

    IL RAZZISMO - "Mi ci sono trovato tante volte nella mia vita in situazioni come quella della partita col Cagliari. Ti costruisci uno scudo e porto la mia rabbia fuori dallo scudo. Penso sempre "Adesso segno, vinco e vado a casa". "Black Friday" e la campagna delle tre scimme? So di non aver fatto abbastanza. Dico quello che penso, se qualcosa mi passa per la testa mi alzo e parlo".

    RETROSCENA POGBA - Durante la campagna in Australia del Manchester United la scorsa estate Lukaku ha svelato a Pogba che sarebbe andato via: "L'ho preso da parte e gli ho detto che avevo chiuso col Manchester United. C'era la sensazione che io e Pogba fossimo i colpevoli della caduta del Manchester United".

    LO UNITED - "​Fin dall'inizio è stato un "Sì, ma...". Ho segnato nella Supercoppa Europea e mi hanno detto, "sì, ma ne ha sbagliato un altro". All'esordio in Premier League ho segnato con il West Ham e "Sì, ma..." Da allora ho immaginato come sarebbe andata avanti. Un anno allo United cancella gli 8 precedenti".

    RETROSCENA RONALDO - "Ho parlato con Cristiano Ronaldo prima di arrivare all'Inter e Ronaldo mi ha detto: "La Serei A è il campionato difensivamente più difensivo del mondo. Mi disse che ha segnato gol ovunque sia andato, ma l'Italia è quello più difficile. E se lo pensa Cristiano Ronaldo deve essere vero".

    L'INTER - "Da marzo avevo preso la decisione di voler ricominciare da zero, di ricostruire la mia repuzione. Mi ero detto. La Premier è stata un bene per ma, ma dovevo andarmene. L'Italiano? Ci ho messo 2 o 3 settimane di lavoro intenso per impararlo. Ora nessuno mi parla più in inglese". 


     

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