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  • Napoli, Lukaku a vuoto anche contro Acerbi: se c'è un marcatore, lui sparisce. Per Conte è un problema

    Napoli, Lukaku a vuoto anche contro Acerbi: se c'è un marcatore, lui sparisce. Per Conte è un problema

    • Giovanni Annunziata
    Croce e delizia fin qui Romelu Lukaku per il Napoli. L'erede di Osimhen ha portato con sé ciò di cui aveva bisogno la piazza partenopea, quella dose di entusiasmo necessaria dopo un'annata fortemente deludente. Si parte bene, dunque, perché i tifosi riescono a riavvicinarsi alla squadra e a cavalcare queste emozioni positive. Allo stesso tempo, però, rappresenta un investimento atipico, perché non più giovanissimo e con un ingaggio importante (da 6 milioni di euro a stagione). De Laurentiis ha cambiato un po' le carte in tavola, spinto anche dalle richieste di Conte. Oggi i risultati stanno dando ragione al nuovo allenatore?

    ANCORA NO - Se si vuole pensare ai risultati della squadra, allora la risposta è nel primo posto ottenuto e mantenuto alla 12ª giornata di campionato. C'è allo stesso tempo il rendimento del calciatore, perché Lukaku non sta soddisfacendo appieno. I fischi quando è stato sostituito contro l'Atalanta sono emblematici, perché si viene da un certo Victor Osimhen, capace di infiammare il pubblico a suon di gol e soprattutto prestazioni che difficilmente sono passate inosservate. A differenza di Big Rom che fatica a scaldare con continuità la piazza.

    ANCHE ACERBI - Oggi Lukaku vive dei momenti di assenza totale o parziale. Si iniziano a contare alcuni difensori che gli hanno concesso le briciole. Ci ha pensato prima Bremer, poi Ismajli, poi Hien e ieri è stato il turno di Acerbi, che ha ripetuto la prova dell'anno scorso in Inter-Roma nell'1-1 di San Siro contro l'Inter. Certo, contro quest'ultimo qualcosina in più rispetto alle altre partite Lukaku l'ha fatta, però non è abbastanza. Qualche fallo lo ha conquistato, a volte è riuscito a girarsi fronte porta, a tenere palla, ma se si analizza nel complesso contro Acerbi ha perso la maggior parte dei duelli. Così non va, non si sta rivelando il punto di forza del Napoli, l'uomo a cui aggrapparsi e che deve fare la differenza. A tratti sembra di ritrovarsi uno in meno, dato che lui predilige il gioco con palla addosso e non è un centravanti dai tantissimi movimenti. Contro l'Inter è stato più pericoloso Simeone in appena 17 minuti, andandosi a smarcare in area e per poco non ha trovato il gol vittoria.

    ORA DI PIÙ - Per Lukaku è terminato anche il tempo del "deve trovare la condizione migliore". Ora è solo il momento in cui bisogna incidere. Lukaku si allena regolarmente con la squadra da oltre due mesi, ha lavorato durante due soste a Castel Volturno per crescere sotto l'aspetto atletico. Adesso ritorna in nazionale, sarà a disposizione del ct Tedesco per gli impegni del Belgio. Quando tornerà, però, Conte si aspetterà quello step in avanti, qualcosa in più in termini di numeri e di incisività sotto porta. Lukaku è a 4 gol in 10 presenze, può e deve fare qualcosa di diverso, a partire dalla finalizzazione. L'avversario dopo la sosta sarà la Roma: altro giro, altro ex. E il Maradona si aspetterà tanto da parte di Big Rom. Come detto, serve di più. Si tratta pur sempre della squadra prima in classifica. 

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