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  • Luis Enrique: 'Via per stanchezza'. Il discorso di addio alla squadra sul foglio

    Luis Enrique: 'Via per stanchezza'. Il discorso di addio alla squadra sul foglio

    Un discorso di addio scritto sul foglio di carta, per non sbagliarsi e confondersi. Così Luis Enrique si è presentato all'allenamento oggi. La foto (FOTOTEDESCHI.IT) mostra passaggio per passaggio le parole dette dal tecnico alla squadra, per spiegare la scelta di andarsene da Roma. Ecco tutto il discorso, come riportato da Romanews.eu:

    "Sono più nervoso di quando ho esordito in serie A.Vorrei comunicarvi una cosa: vado via, anzi andiamo via.Vorrei fare una sintesi di quella che è stata la stagione e di tutto quello che ho vissuto.

    A Brunico, vi avevo detto che avevo la sensazione personale che a questa squadra mancasse dello spirito, che non sapeva soffrire, e senza soffrire non si va da nessuna parte. Da lì, le cose sono andate migliorando, avete fatto dei progressi e avete intrapreso un percorso di crescita, per quanto riguarda la professionalità e l’aspetto comportamentale, dentro e fuori del campo. Siete migliorati anche nei rapporti tra voi.

    Non vi parlo dei risultati, che molte volte sono stati immeritati. Siamo stati spesso molto superiori all’avversario, ma nel calcio se non si segna un gol in più dell’avversario…Questi sono miglioramenti che non si vedono da fuori, ma con la stessa onestà con cui vi dissi a Brunico quello che secondo me non andava bene, adesso voglio dirvi che secondo me siete migliorati, e molto.

    Vado via perché sono molto stanco, perché penso che in 30 giorni di vacanza non avrei recuperato le energie, e se a me per primo mancano le forze, come posso trasmettervi quello che voglio.Il calcio non è tutto nella vita, ci sono altre cose importanti. Nel calcio non si sa mai quello che può succedere. Se pensate che adesso o in futuro io possa consigliarvi sono a vostra disposizione.

    Quando qualche giorno fa ho detto nello spogliatoio che la partita di Cesena non era l’ultima di questa stagione, ma la prima della prossima, non era per fuorviarvi ma perchè così la penso, per le (…) (le ultime due parole della frase non sono leggibili, ndr).
     
    Ovviamente non voglio andarmene perdendo un’altra partita. Voglio farlo giocando una bella partita e massacrando l’avversario. (è lecito immaginare che con  ‘massacrare l’avversario’ Luis Enrique intenda unicamente sviluppare calcio propositivo e tendente alla vittoria, ndr).Vi dico anche che vi trovate in una società speciale, unica. Non solo per i tifosi e la loro fede incrollabile, ma anche per i suoi dirigenti, che hanno una mentalità fuori dal comune, di cui vi consiglio di approfittare.
     
    Infine, se sono stato ingiusto con qualcuno di voi, e lo sarò stato, se ho offeso qualcuno in qualche momento, questo è il momento di scusarmi. Tutti sbagliano – chi non sbaglia? – ma tutto quello che ho fatto l’ho fatto pensando il bene della squadra e il suo interesse. Chi di voi farà l’allenatore, lo capirà. Ancora una volta, grazie a tutti e in bocca al lupo.

    ore 12.10 Luis Enrique, nell'ultima conferenza stampa da allenatore della roma, traccia un bilancio della sua esperienza italiana e chiarisce le ragioni dell'addio: "Per me è stato un grandissimo piacere essere allenatore di questa squadra, mai mi sono pentito di venire qui. La mia famiglia è stata felice di essere qui. Sono stato io a dover convincere loro ad andare via, erano convinti che sarei rimasto. Io ho avuto il rispetto di tutti i tifosi per la strada. Me ne vado perchè sono molto stanco, ho dato il 100% in questa stagione. So che non mi basterà l’estate per recuperare la forza e quindi non posso darla alla squadra. Il prossimo anno non allenerò sicuro. Devo recuperare. Sono molto passionale, è stata un’avventura, voi l’avete chiamata progetto, parola di cui siamo stanchi. Per me è stata un’avventura bellissima, ho speso tutta la mia energia. Contano i risultati, ma per me non è stata una stagione molto brutta. Questa squadra per me è migliorata tantissimo, non per i risultati, ma per l’impegno dei ragazzi che ringrazio sempre e li ringrazio oggi nel mio ultimo giorno pubblico. Sicuramente dei tifosi non hanno capito quel che faccio, ma penso di essere onesto con me stesso per primo, poi con società giocatori e tifosi. Ho detto fin dall’inizio che se non posso essere d’aiuto alla squadra me ne vado. Questo tifo, che si è comportato in modo fedelissimo, è importante per squadra e società. Se ho fatto qualche sbaglio, chiedo scusa, a volte uno ha la sua personalità, ma continuo a essere convinto che in Italia si possa giocare un bel calcio. Continuo a preferire il calcio all’attacco, anche se non vi preoccupate migliorerò la fase difensiva. Però è stato bellissimo, un grande orgoglio essere l’allenatore della Roma. Grazie di tutto”


    "Che errori ha fatto? Tanti errori, tanti. Ogni partita cercavo di avvicinare i ragazzi nel modo migliore, poi loro hanno la loro personalità e devono interpretare i movimenti. Quando uno gioca è tutto diverso. Ho provato a facilitare il loro lavoro. Ci sono tante cose da migliorare. Sono talmente competitivo che ogni sconfitta è stata un dispiacere enorme, io voglio vincere ogni partita e allenamento. E’ giusto giudicare un allenatore per i risultati. I risultati sono questi, ma l’anno prossimo avrei fatto sicuramente quel che ho fatto. Continuo ad essere convinto di una certa idea di calcio”


    “Totti? Ieri ho fatto una battuta a quelli del Tapiro d’Oro. Ho parlato così tanto di Francesco che me ne sto innamorando, mia moglie è gelosa. E’ stato molto speciale, dall’inizio ho avuto una bellissima sensazione con lui. A inizio allenamento dopo un esclusione gli ho detto che non avevo nessunissima guerra con lui, anzi. E’ stato un piacere lavorare con Francesco, è un campione. Rimarrò qua a Roma 2-3mesi in più per conoscere la città, non ho nessuna paura. Il tifo l’ho visto sempre fiducioso, tante volte non gli piace quello che vede, ma il mio problema è solo di stanchezza. Non penso di recuperare la forza questa estate. Per me questo lavoro è una passione, forse devo pensare in un modo diverso ma sono fatto così ma preferisco un anno così intenso piuttosto che tre piano piano”
     


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