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Luis Enrique: 'Tanto in comune con l'Italia, chi l'ha detto che giochiamo senza punte? Su Brahim, Luis Alberto e Fabian...'
Il ct della Spagna Luis Enrique ha parlato da San Siro, nella conferenza stampa della vigilia della semifinale di Nations League contro l’Italia.
“A prescindere dagli interpreti, il nostro compito è sempre di attaccare. Non ho trovato particolare contrarietà rispetto alla lista dei convocati. Non vi leggo, non vi ascolto, non do grande attenzione a quello che dite voi. Alla fine della Nations League vedremo se le mie scelte saranno state giuste o meno. Credo di avere conoscenze e informazioni maggiori di quelle che avete voi, sono anni che non leggo più giornali o che ascolto quello che dite voi”.
Su Sergi Roberto: “Lo conosco a memoria, l’ho fatto esordire in Segunda Division e conosco le sue qualità. Può giocare in molte posizioni (terzino destro, regista, esterno alto, mezz’ala destra), ha delle ottime qualità tecniche e anche umane”.
Su forza dell’Italia: “Non so se siano più forti, ma sarò ambizioso come sempre per vincere la partita. E’ vero che ci sono molte defezioni importanti, ma ci sono tanti giocatori di livello convocabili in questa selezione e spero di trasmettere al meglio la mia ambizione alla squadra”.
Sull’assenza di centravanti: “Non si tratta di un solo giocatore, non attacchiamo e non difendiamo coi singoli, ma di squadra. Anche domani cercheremo di adattarci agli avversari, di tenere il pallino del gioco e di creare più occasioni per segnare. E’ una partita molto stimolante per noi, un premio. E’ molto gratificante essere tra le quattro migliori squadre d’Europa che partecipano a questa competizione. Vogliamo migliorarci, puntiamo a vincere qualcosa”.
Su Gavi: “L’ho visto allenarsi soltanto una volta con noi, non so se giocherà. Oggi è rifinitura, non proveremo molto e non vogliamo dare vantaggi ad avversari. Ma, vedendolo giocare nel Barcellona, ho avuto la conferma di quello che pensavo di lui. Come con tutti gli altri giovani, ci vuole pazienza per farlo crescere con calma e, dopo 50-100 partite in nazionale, sarà più semplice avere un giudizio”.
Sul ritorno in Italia: “E’ un grandissimo piacere per me tornare, è un Paese che amo, a maggior ragione da quando sono venuto a Roma. Amo tante cose del vostro Paese, anche la vostra Nazionale. In molte cose ci assomigliamo, cerchiamo di giocare un calcio offensivo e sarà un onore giocare contro i campioni d’Europa. Hanno vinto con merito l’Europeo e sarà un piacere provare a terminare la loro striscia di imbattibilità”.
Sulla partita che si aspetta: “Cercheremo di avere un maggiore possesso della palla, contro una squadra più concreta di noi. Mi piace l’Italia com’è gestita e abbiamo davvero tante cose in comune in questo momento. Cosa temiamo dell’Italia? Non mi piace come verbo, ma sappiamo che l’Italia sa fare bene tante cose; di sicuro non aspetteremo di prendere un gol per proporre le nostre cose, cercheremo di mettere in mostra le nostre qualità e vedremo alla fine se l’avremo fatto al meglio”.
Sulle assenze di Luis Alberto, Brahim Diaz e Fabian Ruiz: “Non mi piace parlare in pubblico di quelli che non ci sono, anche se tutti e tre stanno facendo benissimo e avranno modo di tornare in nazionale. Non è bello dire in questa conferenza stampa quello che magari non mi piace di loro, preferisco sottolineare che ci sono tantissimi calciatori eleggibili per la Spagna e che la qualità di chi c’è è molto alta”.
Sulla scelta di non chiamare attaccanti veri: “Chi l’ha detto che domani giocheremo senza attaccanti veri? Magari ce ne sarà uno, magari ce ne saranno due. Le scelte che ho fatto sono dettate principalmente dalle assenze per infortunio di Gerard Moreno e Morata, ma non ho ancora deciso come giocherò domani”.
“A prescindere dagli interpreti, il nostro compito è sempre di attaccare. Non ho trovato particolare contrarietà rispetto alla lista dei convocati. Non vi leggo, non vi ascolto, non do grande attenzione a quello che dite voi. Alla fine della Nations League vedremo se le mie scelte saranno state giuste o meno. Credo di avere conoscenze e informazioni maggiori di quelle che avete voi, sono anni che non leggo più giornali o che ascolto quello che dite voi”.
Su Sergi Roberto: “Lo conosco a memoria, l’ho fatto esordire in Segunda Division e conosco le sue qualità. Può giocare in molte posizioni (terzino destro, regista, esterno alto, mezz’ala destra), ha delle ottime qualità tecniche e anche umane”.
Su forza dell’Italia: “Non so se siano più forti, ma sarò ambizioso come sempre per vincere la partita. E’ vero che ci sono molte defezioni importanti, ma ci sono tanti giocatori di livello convocabili in questa selezione e spero di trasmettere al meglio la mia ambizione alla squadra”.
Sull’assenza di centravanti: “Non si tratta di un solo giocatore, non attacchiamo e non difendiamo coi singoli, ma di squadra. Anche domani cercheremo di adattarci agli avversari, di tenere il pallino del gioco e di creare più occasioni per segnare. E’ una partita molto stimolante per noi, un premio. E’ molto gratificante essere tra le quattro migliori squadre d’Europa che partecipano a questa competizione. Vogliamo migliorarci, puntiamo a vincere qualcosa”.
Su Gavi: “L’ho visto allenarsi soltanto una volta con noi, non so se giocherà. Oggi è rifinitura, non proveremo molto e non vogliamo dare vantaggi ad avversari. Ma, vedendolo giocare nel Barcellona, ho avuto la conferma di quello che pensavo di lui. Come con tutti gli altri giovani, ci vuole pazienza per farlo crescere con calma e, dopo 50-100 partite in nazionale, sarà più semplice avere un giudizio”.
Sul ritorno in Italia: “E’ un grandissimo piacere per me tornare, è un Paese che amo, a maggior ragione da quando sono venuto a Roma. Amo tante cose del vostro Paese, anche la vostra Nazionale. In molte cose ci assomigliamo, cerchiamo di giocare un calcio offensivo e sarà un onore giocare contro i campioni d’Europa. Hanno vinto con merito l’Europeo e sarà un piacere provare a terminare la loro striscia di imbattibilità”.
Sulla partita che si aspetta: “Cercheremo di avere un maggiore possesso della palla, contro una squadra più concreta di noi. Mi piace l’Italia com’è gestita e abbiamo davvero tante cose in comune in questo momento. Cosa temiamo dell’Italia? Non mi piace come verbo, ma sappiamo che l’Italia sa fare bene tante cose; di sicuro non aspetteremo di prendere un gol per proporre le nostre cose, cercheremo di mettere in mostra le nostre qualità e vedremo alla fine se l’avremo fatto al meglio”.
Sulle assenze di Luis Alberto, Brahim Diaz e Fabian Ruiz: “Non mi piace parlare in pubblico di quelli che non ci sono, anche se tutti e tre stanno facendo benissimo e avranno modo di tornare in nazionale. Non è bello dire in questa conferenza stampa quello che magari non mi piace di loro, preferisco sottolineare che ci sono tantissimi calciatori eleggibili per la Spagna e che la qualità di chi c’è è molto alta”.
Sulla scelta di non chiamare attaccanti veri: “Chi l’ha detto che domani giocheremo senza attaccanti veri? Magari ce ne sarà uno, magari ce ne saranno due. Le scelte che ho fatto sono dettate principalmente dalle assenze per infortunio di Gerard Moreno e Morata, ma non ho ancora deciso come giocherò domani”.