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Luis Enrique può lasciare il Barcellona: il sogno è Sampaoli, c'è anche de Boer
Un contratto in scadenza a giugno, un futuro tutto da decidere e che, come sempre è avvenuto e sempre avverà nel calcio, dipenderà molto dai risultati. Siamo a gennaio e la permanenza di Luis Enrique sulla panchina del Barcellona è tutt'altro che certa, nonostante la stampa catalanta ritenga che la volontà del club sia quella di proseguire il matrimonio. A dispetto di 8 titoli conquistati in due stagioni e mezzo, tra cui il Triplete nel 2015, l'allenatore asturiano potrebbe decidere di salutare tutti a giugno, indipendentemente da come si concluderà un'annata che lo vede ancora in lizza per la conquista di tutte le competizioni.
IL BARCELLONA NON OFFRE IL RINNOVO - Tra i motivi di una possibile separazione la voglia di misurarsi in altri contesti, un rapporto non più idilliaco con la satmpa e con parte dello spogliatoio (non ultimo il croato Rakitic, escluso consecutivamente per tre partite di fila) e la difficile opera di ricambio di un gruppo che vanta ancora molte delle pedine del periodo d'oro del Barça, dalla coppia Piqué-Mascherano, al terzetto dei canterani Busquets, Iniesta e sua maestà Messi. Persino il Mundo Deportivo, quotidiano molto vicino al club blaugrana, ha posto particolare risalto alle recenti dichiarazioni del ds Robert Fernandez: "Non metteremo fretta a Luis Enrique, sarà lui a decidere quando comunicare la sua scelta a me e al presidente Bartomeu". Tradotto, il Barcellona lascerà la palla al tecnico senza offrire rinnovi o adeguamenti di stipendio, sapendo che quella di Luis Enrique sarà soprattutto una scelta personale.
DA VALVERDE A DE BOER - Per non farsi cogliere impreparato, il Barça sta già sondando diverse opzioni per la sua sostituzione. Ernesto Valverde, in scadenza con l'Athletic Bilbao, è un nome che gravita nell'orbita dei catalani da qualche stagione a questa parte, mentre la novità proposta dall'ultima stagione è Sacristan, che ha un passato alla guida delle giovanili e sta ben impressionando alla guida della Real Sociedad. Ci sono poi le opzioni che portano a chi (come Valverde, del resto) ha vestito da giocatore la maglia del Barcellona e dunque ne conosce valori e tradizioni, come gli olandesi Ronald Koeman (Everton) e l'ex Inter Frank de Boer, finendo col francese Laurent Blanc, rimasto a spasso dopo il termine dell'esperienza al Paris Saint Germain.
IL SOGNO E' SAMPAOLI - La vera tentazione dei piani alti del club è però di premiare la straordinaria stagione alla guida del Siviglia dell'argentino Sampaoli, in grado di candidarsi (per ora) al ruolo di primo antagonista del Real Madrid per la vittoria del titolo e particolarmente gradito sotto il profilo estetico. In Andalusia, l'ex ct del Cile ha saputo imporre con inaspettata disinvoltura un sistema di gioco improntato sul possesso palla, sulla occupazione del campo e un'esaltazione del talento che, grazie anche al lavoro del vice Lillo, molto ricorda lo stile guardiolano. Addirittura, nel 2003, quando Guardiola si presentò come candidato direttore dell'area tecnica per il poi sconfitto Bassat nelle elezioni presidenziali, fece proprio il nome di Lillo come tecnico del Barcellona. Sampaoli è legato al Siviglia fino a giugno 2018, ma una clausola presente nel suo contratto gli permette di liberarsi già la prossima estate, a fronte di una somma da versare al club andaluso.
IL BARCELLONA NON OFFRE IL RINNOVO - Tra i motivi di una possibile separazione la voglia di misurarsi in altri contesti, un rapporto non più idilliaco con la satmpa e con parte dello spogliatoio (non ultimo il croato Rakitic, escluso consecutivamente per tre partite di fila) e la difficile opera di ricambio di un gruppo che vanta ancora molte delle pedine del periodo d'oro del Barça, dalla coppia Piqué-Mascherano, al terzetto dei canterani Busquets, Iniesta e sua maestà Messi. Persino il Mundo Deportivo, quotidiano molto vicino al club blaugrana, ha posto particolare risalto alle recenti dichiarazioni del ds Robert Fernandez: "Non metteremo fretta a Luis Enrique, sarà lui a decidere quando comunicare la sua scelta a me e al presidente Bartomeu". Tradotto, il Barcellona lascerà la palla al tecnico senza offrire rinnovi o adeguamenti di stipendio, sapendo che quella di Luis Enrique sarà soprattutto una scelta personale.
DA VALVERDE A DE BOER - Per non farsi cogliere impreparato, il Barça sta già sondando diverse opzioni per la sua sostituzione. Ernesto Valverde, in scadenza con l'Athletic Bilbao, è un nome che gravita nell'orbita dei catalani da qualche stagione a questa parte, mentre la novità proposta dall'ultima stagione è Sacristan, che ha un passato alla guida delle giovanili e sta ben impressionando alla guida della Real Sociedad. Ci sono poi le opzioni che portano a chi (come Valverde, del resto) ha vestito da giocatore la maglia del Barcellona e dunque ne conosce valori e tradizioni, come gli olandesi Ronald Koeman (Everton) e l'ex Inter Frank de Boer, finendo col francese Laurent Blanc, rimasto a spasso dopo il termine dell'esperienza al Paris Saint Germain.
IL SOGNO E' SAMPAOLI - La vera tentazione dei piani alti del club è però di premiare la straordinaria stagione alla guida del Siviglia dell'argentino Sampaoli, in grado di candidarsi (per ora) al ruolo di primo antagonista del Real Madrid per la vittoria del titolo e particolarmente gradito sotto il profilo estetico. In Andalusia, l'ex ct del Cile ha saputo imporre con inaspettata disinvoltura un sistema di gioco improntato sul possesso palla, sulla occupazione del campo e un'esaltazione del talento che, grazie anche al lavoro del vice Lillo, molto ricorda lo stile guardiolano. Addirittura, nel 2003, quando Guardiola si presentò come candidato direttore dell'area tecnica per il poi sconfitto Bassat nelle elezioni presidenziali, fece proprio il nome di Lillo come tecnico del Barcellona. Sampaoli è legato al Siviglia fino a giugno 2018, ma una clausola presente nel suo contratto gli permette di liberarsi già la prossima estate, a fronte di una somma da versare al club andaluso.