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    VIDEO Luis Enrique: 'Lamela ha fame, Osvaldo carattere. Grazie Totti'

    VIDEO Luis Enrique: 'Lamela ha fame, Osvaldo carattere. Grazie Totti'

    Luis Enrique incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia di Bologna-Roma, ultima gara del 2011. Queste le dichiarazioni integrali (parola per parola) trascritte fedelmente dall’audio della conferenza.
     

    Il Bologna come nome non è né la Juventus, né il Napoli…
    “Tutti sappiamo che avrà una motivazione, un’importanza per i giornalisti, per tutti. E’ normale essere a questo livello di atteggiamento e di motivazione. Ma alla fine il risultato e il premio della partita è lo stesso: 3 punti. Non sono di meno e credo che quella può essere una delle chiavi della partita: avere la stessa attenzione e motivazione”.

    In tutti questi anni Totti non aveva mai dedicato un risultato al suo allenatore. Che significato ha per lei?

    “L’allenatore deve essere sempre coinvolto dai calciatori e i calciatori devono essere sempre coinvolti dagli allenatori. Ho sempre detto la stesse cose di fronte a voi, ho un rapporto con tutti i calciatori e pure con il capitano, molto buono. Quando ci sono differenze è normale, è una situazione abituale nello spogliatoglio, ci parliamo e chi deve portare la nave, in questo caso sono io. Sono contento per la vittoria, mi piace tantissimo vedere che questo rapporto e quella dedica a me e a tutto lo staff e la società e così che dobbiamo andare avanti. A me piacerebbe fare la dedica ai tifosi, che sono quelli che portano il loro amore alla squadra e il tifo. Tutti insieme siamo più forti, senza dubbio”.

    La Roma, da ora in poi, cosa dovrà fare e soprattutto ora la sente sua al 100%?

    “Abbiamo parlato di equilibrio delle due fasi: offensiva e difensiva contro la Juventus e contro il Napoli perchè senza questo equilibrio io non penso che sia possibilie competere al 100% e avere qualche possibilità di vincere la partita. In queste due partite abbiamo visto una Roma più completa. Che cosa mi aspetto? Mi aspetto lo stesso, mi aspetto che non guardiamo molto gli avversari ma che pensiamo a che cosa dobbiamo continuare a fare. Diamo la stessa importanza alle due fasi, attacchiamo tutti insieme, difendiamo tutti insieme e ci saranno più possibilità di vincere la partita e battere l’avversario. Ma come sempre c’è di fronte un avversario che fa la sua proposta, che fa il suo lavoro e non è facile”.

    C’è stato il famoso salto di qualità?

    “Abbiamo parlato dell’equilibirio della due fasi, perchè senza questo equilibrio è impossibile competere al 100%. Mi aspetto che non pensiamo troppo all’avversario e che diamo la stessa importanza alle due fasi. Così avremo più possibilità di vincere”.

    Osvaldo è importante per la squadra anche se ha un carattere un pò fumantino?
    “Fumantino perchè fuma? (Ride, ndr). Qui non si arrabbia mai, io lo vedo. Ogni gruppo si forma di tantissime personalità, ognuno ha la sua personalità, ognuno deve avere il rispetto per il gruppo, ognuno deve avere il rispetto per la società. Credo che quello lo stiano cercando di farlo, è normale avere giocatori più tranquilli, più caldi, più fumantini come hai detto tu. Si forma un gruppo di tutte le personalità. L’importante è sapere per me dove siamo e che cosa vogliamo fare e fare capire a tutti che ci sono 2-3 regole che valgono per tutti, regole per il rispetto naturale, perchè prima di essere calciatori siamo persone e dopo sapere che abbiamo la fortuna di rappresentare una società, rappresentare tantissimi tifosi. Il buon senso è importantissimo. Dopo tutto quello che è primario e che per me è importantissimo consideriamo il rendimento sportivo e Osvaldo lo abbiamo preso per il suo rendimento sportivo ma anche per il suo carattere e la sua personalità vincente. Ma tutto deve essere coinvolto per il gruppo, tutto deve essere per la squadra”.

    Lei che vuole fare con Borriello?

    “Borriello è in rosa e ogni settimana lo vedo migliorare. Questa è una domanda per la società. Il mio lavoro è ottenere il massimo dai calciatori e poi la società deciderà”.

    Dopo tre partite in dieci giorni, pensa a qualche cambio?
    “Non ho nessuna paura per il livello fisico della squadra, vedete la partita contro la Juventus. Questo discorso è chiuso per me perchè i giocatori sono pronti affrontare il campionato. Quello che mi preoccupa sono gli infortuni dei giocatori: ieri quattro giocatori non si sono potuti allenare per i colpi ricevuti in campo. Domani vediamo come si trovano”.

    Cosa ti preoccupa del Bologna?

    “E’ una squadra che ha necessità di fare punti. Il tridente offensivo è molto tecnico e rapido, ma mi preoccupa anche la consistenza difensiva. Noi allenatori ci preoccupiamo sempre ma penso che possa essere partita per rinforzare quello che abbiamo fatto nelle ultime 2 giornate”.

    E’ sorpreso del rendimento di Juan a Napoli? A gennaio avete bisogno di rinforzi?
    “Non sono io a scoprire la qualità di Juan. Il suo era solo un problema fisico e ora si trova molto meglio. Ha giocato molto bene nelle ultime gare. Per l’altro discorso quello è per la società, che farà la sua scelta. Io darò la mia opionione. Dopo l’infortunio di Burdisso e Kjaer, se si deciderà di non prendere nessuno non succederà niente per me”.

    Cosa è successo nell’episodio di Llorente?

    “Questa è una cazzata! Nel senso buono del termine. Il posto che ha Llorente è un posto chiave. Ho fiducia in lui. Lui è molto passionale, come il tifo della Roma e mi piace molto. Mi piace avere una squadra passionale con qualità. Preferisco giocatori con qualità, ma che sappiano difendere ed attaccare. Sono felicissimo che Llorente sia qui con me ed è uno della curva Sud come noi”.

    E’ questa la posizione migliore per Lamela?
    “Lamela è una ragazzo di 19 anni con tantissima fame. Ha superato i problemi alla caviglia e ora sta giocando bene. Lui può giocare ovunque perchè ha la fame. Può giocare anche come interno e in unn futuro non scarterò questa ipotesi. E’ una sorpresa molto gradevole e mi aspetto che continui così”.

    Taddei è titolare ora come ora?

    “Taddei si è comportato da vero professionista: ha aspettato il suo momento, si è allenato come un matto ed è ora per noi un giocatore importantissimo. Fa benissimo entrambe le fasi di gioco”.

    Penso che qualche cambiamento lo ha fatto da quando è arrivato. Possiamo considerare finito il suo adattamento alla Serie A?
    “Abbiamo vinto a Napoli ma non mi è piaciuto il 2° tempo. Dobbiamo giocare sempre come il primo tempo. Le cose che voglio vedere dalla squadra sono sempre le stesse. Io penso le stesse cose che pensavo il primo giorno: mi piace avere il possesso palla, voglio che si esca con la palla dalla difesa sempre adattandosi all’avversario. Nella seconda parte il Napoli ha rischiato di più e abbiamo dovuto cambiare qualcosa. L’ho detto dopo la partita, abbiamo vinto con un po di fortuna ma l’importante è vincere per un allenatore”.

    Rispetto alle prime uscite la Roma pressa meno alto. Questo è una sua direttiva?

    “Mi piace tanto il pressing alto ma devi farlo bene. Quando 1-2 calciatori non lo fanno, il pressing va via e ti puniscono. Per questo bisogna che capiscano quando possono farlo e quando no. Questo è un modo diverso di difendere. Se lo facciamo bene è difficile per gli altri arrivare alla nostra porta”.

    Ha trovato la chiave per far rendere meglio la squadra?
    “Magari! Ripeto, per me è stata una vittoria fortunata. Di fronte avevamo il Napoli, una squadra fatta e di livello indiscutibile. Per me è stato interessante vedere che la squadra ha creato molte palle gol, ma da allenatore dico che abbiamo subito un po’ troppo”.

    Chi sta meglio tra Pizarro e Gago?

    “Pizarro non è ancora al 100%. Gago questa settimana non poteva scendere in campo ma ieri si allenato tutto il tempo, forse può essere convocato”.

    Cosa è cambiato con Simplicio?
    “E’ un caso come Taddei. Magari più difficile perchè non c’era in ritiro, ma quando vedo un giocatore che si allena bene in campo io non ho problemi a cambiare la mia idea. E’ una sorpresa per me, non pensavo fosse così forte. Sta giocando bene e sono contento per lui”.

    La Roma nelle ultime gare ha segnato presto e poi ha subito.

    “Semplicemente è che quando una squadra prende gol subito, si butta in avanti per cercare il pareggio. Io cerco di far giocare la squadra sempre allo stesso modo, ma non è facile. Contro il Napoli abbiamo giocato benissimo nella prima parte. Le grandi squadre giocano benissimo tutta la partita e noi ancora non lo siamo, ma stiamo lavorando per diventarlo”.

    Qual’è il suo traguardo?
    “Non ho obiettivo. Ogni giorno succede qualcosa. Mi dispiace, ma non ho traguardi. Continuo a lavorare ogni giorno. Mi piacerebbe andare in alto nella classifica, ma dipende da tante cose. Ho tanto lavoro ogni giorno che non posso vedere queste cose”.

    I tre attaccanti stanno facendo quello che vuole?

    “Cavani l’ho usato come esempio, ma lo vedo fare da tutti i giocatori di grande livello. Per quanto riguarda noi, quella è una delle chiavi. Ma voglio che anche i difensori debbano attaccare. Nelle due fasi dobbiamo avere l’appoggio di tutti. Si attacca e si difende tutti. Se vogliamo diventare una squadra difficile da battere dobbiamo fare così. Vediamo contro il Bologna. Sarà una prova per tutti”.

    Possiamo dire che i suoi cambi sono state le chiavi degli ultimi risultati?
    “Una squadra è più forte con 20 giocatori che sanno che possono giocare sempre. Quasi sempre giocano 5-6 giocaotori che considero fodnamentali, ma se non giocano come penso che io non ho problemi a cambiare. Ci sono allenatori che fanno sempre le stesse scelte e altri che fanno altre scelte”.

    Che ne pensa dell’arresto di Doni e della vicenda Scommessopoli?

    “Mi dispiace tanto. Nel mio paese non è mai successo. E’ un peccato vedere i giocatori coinvolti in queste vicende, ma se tu hai fatto una sbaglio devi pagare”.


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