VIDEO Luis Enrique: 'Che simpatico Pallotta!'
Il tecnico della Roma Luis Enrique incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della gara di Tim Cup contro la Fiorentina. Queste le dichiarazioni integrali dell’allenatore giallorosso.
E’ di disturbo questa Coppa Italia in questo momento e che scelte farà?
“Non cambierà nessuna cosa per quanto riguarda la mentalità, non disturba ma è una competizione stimolante. 3 partite in 6 giorni… Vedremo come si trovano i giocatori, ma è stimolante”.
Che significato ha il gesto di Pallotta? E cosa può dare alla Roma?
“Credo che sia importante quando è stato qui, sentire dalla sua voce cosa vuole, cosa pensa e come vede la Roma. Ieri ha fatto una riunione con tutti i dipendenti della Roma ed ha spiegato cosa si può fare alla Roma. Credo sia importante che noi che facciamo parte della società, sappiamo dove camminiamo. Ha fatto un gesto simpatico, è una persona aperta ed ottimista. E’ stato un gesto simpatico”.Le statistiche della partita con il Chievo dicono che il gioco è passato quasi sempre per i piedi di Pjanic. Si aspettava che un giocatore così giovane fosse già così determinante?
“Sì, me lo aspettavo perchè sapevo già della sua grande qualità. E’ normale ci siano giocatori con più peso specifico, ma io spero siano tanti non solo lui. Spero che vedendo il tuo compagno che fa un grande lavoro sia un invito a migliorarti. Lui può essere un esempio di quello che cerchiamo. Ma non c’è solo il piano offensivo ma anche quello difensivo. Non sarà interessante o bello da vedere ma è importantissimo per la squadra. L’età non è importante, ma lo è quello che fai quando ti alleni”.Hai un’idea di cambiare il portiere per competizioni come la Coppa Italia? Come sta Bojan?
“Il mio lavoro è pensare tutto quello che può succedere o che si può fare. Domani lo vedremo: quello del portiere è un ruolo diverso. Sono convinto che è meglio avere una rosa con 20 giocatori che possono giocare tutti e a lungo termine per me diventa un rinforzo. Quello della porta è un discorso diverso, non lo so. Devo parlare con tutti e vedere come si allenano oggi. La formazione di domani sarà quella che secondo me sarà la migliore per la partita. La mentalità è la stessa: i giocatori devono sapere che hanno un’opportunità di rappresentare la società e dare il massimo con la maglia della Roma”.La Roma può essere una squadra da podio?
“Non lo so. Noi allenatori dipendiamo dai risultati. A me piace vedere quello che vedo. Anche a Firenze, che è stato un casino, mi è piaciuta. Quello che vedo mi fa essere fiducioso e mi aspetto che la squadra continui a migliorare e che quel modo di giocare ti dia la possibilità prima di battere gli avversari e poi di farlo in modo più bello. Per la classifica vedremo”.
Kjaer e Borini sono pronti per giocare?
“Kjaer sì, sta facendo un gran lavoro. Borini, sapete che mi piace tantissimo, ma non voglio rischiarlo, sono un po’ impaurito che possa incorrere in una lesione muscolare, ma non lo so, forse può giocare, domani vediamo”.
La Coppa Italia può essere un trofeo a cui la Roma può ambire?
“Perché no? Il calendario non sarà facile. Mi preoccupa questa partita, ma si può vincere questa competizione, perché no…”
Tanti romani in squadra, in futuro potrà essere sempre più così?
“E’ importante sapere la storia della società, ma con questo calcio moderno è difficile. Se c’è la possibilità di prendere giocatori che sono già in casa, ma che abbiano qualità ovviamente, può essere importante. Non so se i tifosi pensano che sia meglio che siano romani o no, non è indispensabile. È indispensabile che abbiano un livello calcistico ottimo”.
La partita con la Fiorentina in campionato è stata una svolta, domani giocherete pensando a quella partita?
“Sì può essere una motivazione extra e un riferimento chiaro, aver giocato con un uomo di meno e poi con due. Ora stanno ottenendo buoni risultati con Jovetic e Montolivo. Non sarà facile ma siamo fiduciosi”.