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    Luigi Sala a CM: 'Per il dopo Sousa vedrei bene Mazzarri. La sua rivalità con Firenze? Basta poco per dimenticarla'

    Luigi Sala a CM: 'Per il dopo Sousa vedrei bene Mazzarri. La sua rivalità con Firenze? Basta poco per dimenticarla'

    • Claudio Masini
    Toscano di San Vincenzo, con un passato da calciatore anche nel settore giovanile della Fiorentina, ed ora al Watford: tra i candidati alla panchina viola c'è anche Walter Mazzarri. Esperienze importanti poi tra Napoli e Sampdoria, con la perla assoluta di una Reggina condotta alla salvezza con un -15, ridotto successivamente a -11. A Calciomercato.com un suo fedele ex, ai tempi della Samp, come Luigi Sala, con un passato anche al Milan, ha parlato così di un possibile approdo di Mazzarri in viola: "Con mister Mazzarri ho avuto un rapporto privilegiato, ci siamo trovati subito in sintonia, è un allenatore che ho stimato e stimo particolarmente. Quindi posso parlarne solo bene, è un tecnico molto preparato, molto metodico nelle sue idee ed esercitazioni. È un allenatore molto valido, dal quale ho imparato molto”.

    Si aspettava la sua avventura all'estero?

    "Ricordandolo come lo ricordo, nelle sue parlate o manifestazioni con la squadra, fa effetto vederlo in un altro paese, però ormai il calcio è diventato questo, è globale. Ognuno può trovare spazi in altre nazioni, sono tutte esperienze che vale la pena di fare, anche lui sicuramente ha fatto bene a prendere questa strada per mettersi alla prova in Inghilterra”.

    E' l'allenatore giusto per la prossima Fiorentina?

    "Sicuramente per quel che mi riguarda, per esperienza e capacità, è un cambio che ci può stare tranquillamente, come mentalità e modo di giocare, si differenzia dagli ultimi allenatori che ha avuto la Fiorentina, tra Montella e Sousa. È un altro tipo di calcio, non sta a me definirlo come più bello o meno bello, è solo un calcio diverso. Sono modi di interpretare la partita in modo diverso”.

    Esiste davvero da parte sua una rivalità nei confronti della Fiorentina?

    "So che in Toscana, quando si è di città diverse, c'è un po' più di rivalità, di sfottò verso il capoluogo. Però penso che questo arrivi fino a un certo punto, poi c'è la professionalità, c'è l'uomo, l'allenatore, c'è la squadra, ci sono tante altre cose che fuoriescono da questo merito. Sono problematiche superabilissime, dove veramente basta una parola o un risultato giusto per far scattare l'amore”.

    Si aspettava un epilogo così malinconico di Sousa a Firenze?

    "Dall'esterno l'unica cosa che posso dire è che mi dispiace perché Sousa a me piace molto per come si pone, come lavora sul campo, come interpreta il gioco. Sotto l'aspetto professionale mi dispiace perché è un allenatore che stimo, vederlo andare via così dopo aver ottenuto anche risultati positivi, dispiace sempre. Però alla fine se non sarà Firenze e sarà un'altra piazza, sono sicuro che lui riuscirà a trovare un'altra squadra dove fare bene".

    Quanto c'è di sbagliato ad iniziare una stagione senza un tecnico convinto?

    "Sicuramente è sempre bene evitare di partire già zoppi, a inizio campionato si fanno dei programmi, si fanno delle scelte e queste in teoria dovrebbero essere portate avanti durante l'anno, con l'accordo di tutte le parti. Se già si inizia con questa problematica è meglio trovare una strada alternativa fin dall'inizio. La Fiorentina ha avuto tanti alti e bassi, non ha avuto il rendimento che ci si aspettava e la colpa è ricaduta su questa mancata comunanza di intenti tra allenatore e società. Poi magari non è stato neanche questo il problema, è sempre difficile capire qual è la problematica reale".

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