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Rosseti: 'Segno a Lugano per tornare alla Juve. Dybala da Pallone d'oro'
La Juventus ha sempre un occhio di riguardo per quanto concerne i talenti italiani. Da Rugani a Mandragora, passando per Cerri e Lorenzo Rosseti. Quest'ultimo è passato in estate al Lugano dopo le esperienze con Atalanta e Cesena. L'attaccante aretino della Nazionale Under 21 si racconta in esclusiva a Calciomercato.com.
Da quando è arrivato al Lugano, la squadra ha cambiato marcia. Adesso siete nel gruppone delle seconde con un Basilea ormai in fuga solitaria…
"Il Basilea fa un campionato a sé, noi pensiamo ad una salvezza tranquilla. Noi ce la mettiamo tutta, se dovesse arrivare qualcosa di meglio lo prenderemo volentieri".
Due gol alle grandi: uno al Basilea e uno al Grasshopper
"Ma speriamo di farli anche alle piccole (ride ndr), perché ne sono tante".
Ma il livello del campionato svizzero è così inferiore rispetto a quello degli altri campionati europei?
"No, non credo. All’inizio nemmeno io lo conoscevo e quindi non sai bene cosa vai ad affrontare. Ora, vivendolo, posso dirti che è un bel campionato, il livello è molto buono. Si sta sviluppando molto e non lo ritengo più facile, assolutamente".
Come si trova in questa nuova esperienza?
"All’inizio era un po’ difficile, nonostante Lugano sia molto vicina all’Italia. Mi sono ambientato piano piano con il gruppo e adesso mi trovo bene".
Una scelta coraggiosa anche perché molte squadre italiane la volevano, tra cui il Chievo Verona…
"E’ stata una scelta per crescere e migliorare. Ne abbiamo parlato a lungo con la Juventus. Qui ho l’opportunità di giocare con continuità, cosa che in Italia purtroppo non accade. Volevo provare questa esperienza, mi auguro vada bene".
Ha esordito giovanissimo con il Siena in B, guadagnandosi l’attenzione della Juventus. Anche lei ha notato una certa difficoltà a emergere per un giovane italiano rispetto agli stranieri?
"Io guardo a Siena. Venivo dalla Primavera, era una esperienza nuova. All’inizio non giocavo come tanti giovani. Poi ho trovato la fiducia del mister e la continuità. In Italia forse manca un po’ di fiducia nei giovani".
Lei è un attaccante di movimento, che lavora molto per la squadra. Quando parla di miglioramenti, fa riferimento anche alla vena realizzativa?
"Forse anche troppo, spreco troppe energie e non sono lucido quando serve. Devo migliorare in queste cose e posso farlo solo giocando come sto facendo ora. Con l’esperienza riesci a gestire meglio questo tipo di situazioni in campo. Migliorare anche il bottino di gol, ti da sempre più fiducia e ti fa credere nei tuoi mezzi. Il gol per un attaccante è molto importante, una spinta per non mollare mai".
A proposito di gol importanti, quello messo a segno in Irlanda con la Nazionale Under 21 è stato fondamentale per Lei e per la squadra… "Il primo gol in serie B è stato quello più bello, il ricordo più bello. Forse perché era il primo, l’emozione era davvero tanta. Anche quello con la nazionale mi resterà sempre dentro, è stato un passo importante per avvicinarci al nostro obiettivo. Siamo vicini alla qualificazione, manca una sola partita".
Un rimpianto l’esperienza all’Atalanta?
"A Bergamo sono stato veramente bene, al di là che non abbia giocato tanto. Sono stato fermo sette mesi per un infortunio al ginocchio".
Ha avuto la forza e il merito di non buttarsi giù e di tornare su livelli alti: a chi vanno i meriti? "A me stesso ma anche alle tante persone che mi sono state vicine. La famiglia è stata importante così come il procuratore Michele Fioravanti. Mi è sempre stato vicino durante l’infortunio, i miei genitori ci sono sempre stati, senza dimenticare gli amici e la mia fidanzata Silvia".
Se le dico 30 luglio 2016, cosa le viene in mente?
"Una data emozionante. E’ chiaro che non è stato un gol importante ma segnare in amichevole con la maglia della Juventus è un qualcosa di unico. Ho messo a segno il gol della vittoria contro il South Cina. Fare la tournée con loro mi ha aiutato molto. Allenarmi con cosi tanti campioni è stato unico, forse la migliore esperienza fatta fino ad ora".
Dybala è così forte?
"Fortissimo, un fenomeno, da Pallone d'oro. Posso dire che è veramente impressionante. E’ una bravissima persona, di un’umiltà sorprendente. Ma in quel gruppo sono tutti così, forse è questo il motivo per cui questa Juventus è diventata così forte e vincente.
E Higuain?
"Mi ci sono allenato solo per tre giorni, peccato. Che coppia con Dybala, un piacere vederli giocare insieme".
I gol con il Lugano e il sogno di tornare alla Juventus: possiamo sintetizzare così la sua stagione? "Io devo pensare a fare gol, a migliorare sempre le mie prestazioni. Il sogno di ogni ragazzino è quello di giocare con le squadre più importanti. Per me l’importante adesso è il presente, crescere passo dopo passo per rimanere nell’orbita Juventus, per ripagare la fiducia".
"Ma speriamo di farli anche alle piccole (ride ndr), perché ne sono tante".
Ma il livello del campionato svizzero è così inferiore rispetto a quello degli altri campionati europei?
"No, non credo. All’inizio nemmeno io lo conoscevo e quindi non sai bene cosa vai ad affrontare. Ora, vivendolo, posso dirti che è un bel campionato, il livello è molto buono. Si sta sviluppando molto e non lo ritengo più facile, assolutamente".
Come si trova in questa nuova esperienza?
"All’inizio era un po’ difficile, nonostante Lugano sia molto vicina all’Italia. Mi sono ambientato piano piano con il gruppo e adesso mi trovo bene".
Una scelta coraggiosa anche perché molte squadre italiane la volevano, tra cui il Chievo Verona…
"E’ stata una scelta per crescere e migliorare. Ne abbiamo parlato a lungo con la Juventus. Qui ho l’opportunità di giocare con continuità, cosa che in Italia purtroppo non accade. Volevo provare questa esperienza, mi auguro vada bene".
Ha esordito giovanissimo con il Siena in B, guadagnandosi l’attenzione della Juventus. Anche lei ha notato una certa difficoltà a emergere per un giovane italiano rispetto agli stranieri?
"Io guardo a Siena. Venivo dalla Primavera, era una esperienza nuova. All’inizio non giocavo come tanti giovani. Poi ho trovato la fiducia del mister e la continuità. In Italia forse manca un po’ di fiducia nei giovani".
Lei è un attaccante di movimento, che lavora molto per la squadra. Quando parla di miglioramenti, fa riferimento anche alla vena realizzativa?
"Forse anche troppo, spreco troppe energie e non sono lucido quando serve. Devo migliorare in queste cose e posso farlo solo giocando come sto facendo ora. Con l’esperienza riesci a gestire meglio questo tipo di situazioni in campo. Migliorare anche il bottino di gol, ti da sempre più fiducia e ti fa credere nei tuoi mezzi. Il gol per un attaccante è molto importante, una spinta per non mollare mai".
A proposito di gol importanti, quello messo a segno in Irlanda con la Nazionale Under 21 è stato fondamentale per Lei e per la squadra… "Il primo gol in serie B è stato quello più bello, il ricordo più bello. Forse perché era il primo, l’emozione era davvero tanta. Anche quello con la nazionale mi resterà sempre dentro, è stato un passo importante per avvicinarci al nostro obiettivo. Siamo vicini alla qualificazione, manca una sola partita".
Un rimpianto l’esperienza all’Atalanta?
"A Bergamo sono stato veramente bene, al di là che non abbia giocato tanto. Sono stato fermo sette mesi per un infortunio al ginocchio".
Ha avuto la forza e il merito di non buttarsi giù e di tornare su livelli alti: a chi vanno i meriti? "A me stesso ma anche alle tante persone che mi sono state vicine. La famiglia è stata importante così come il procuratore Michele Fioravanti. Mi è sempre stato vicino durante l’infortunio, i miei genitori ci sono sempre stati, senza dimenticare gli amici e la mia fidanzata Silvia".
Se le dico 30 luglio 2016, cosa le viene in mente?
"Una data emozionante. E’ chiaro che non è stato un gol importante ma segnare in amichevole con la maglia della Juventus è un qualcosa di unico. Ho messo a segno il gol della vittoria contro il South Cina. Fare la tournée con loro mi ha aiutato molto. Allenarmi con cosi tanti campioni è stato unico, forse la migliore esperienza fatta fino ad ora".
Dybala è così forte?
"Fortissimo, un fenomeno, da Pallone d'oro. Posso dire che è veramente impressionante. E’ una bravissima persona, di un’umiltà sorprendente. Ma in quel gruppo sono tutti così, forse è questo il motivo per cui questa Juventus è diventata così forte e vincente.
E Higuain?
"Mi ci sono allenato solo per tre giorni, peccato. Che coppia con Dybala, un piacere vederli giocare insieme".
I gol con il Lugano e il sogno di tornare alla Juventus: possiamo sintetizzare così la sua stagione? "Io devo pensare a fare gol, a migliorare sempre le mie prestazioni. Il sogno di ogni ragazzino è quello di giocare con le squadre più importanti. Per me l’importante adesso è il presente, crescere passo dopo passo per rimanere nell’orbita Juventus, per ripagare la fiducia".