Lucescu: 'Napoli? Tornerò in Italia'
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mircea Lucescu, allenatore dello Shakhtar Donetsk:
“Il campionato italiano lo seguo abbastanza ma non tantissimo perché devo vincere qui. È ovvio che nutro una certa simpatia per il calcio italiano. La Juventus ha dimostrato che è la squadra più forte del campionato perché i giovani sono affamati e quelli di vecchia data hanno esperienza. La dirigenza ha creato una squadra vincente e lo stadio è molto vicino ai calciatori. Il Napoli invece poteva fare qualcosa di più, soprattutto in Europa League. Questa competizione è stata presa con superficialità ed è sbagliato perché l’Europa porta prestigio, soldi e popolarità. Non è possibile che una squadra italiana non dia il massimo per vincere. Vorrei che il calcio italiano sia più spettacolare perché ogni squadra ha un tipo di gioco e da amante del calcio, dico che quello italiano è da preferire a quello spagnolo o inglese che è molto statico".
Nostalgia dell’Italia? Non si può mai sapere. Qua ho vinto tantissimo: ho preso una squadra dai fondi della classifica e l’ho portata ad un buon livello. A fine maggio sarò libero e se ci saranno delle possibilità, le valuterò. Io, prossimo allenatore del Napoli? Non è giusto che parli di certe cose però mi piacerebbe visitare Capri che non l’ho mai vista. Il campionato italiano è sempre stato quello più affascinante. Non ho mai parlato con il presidente De Laurentiis, non lo conosco. Giocatori di talento sono dappertutto per cui un progetto come quello dello Shakhtar Donetsk lo si può far nascere ovunque. È importante avere la pazienza di far crescere i giovani. Non solo Napoli si è accorto del grande lavoro che ho fatto allo Shakhtar.
Cavani? Non so cosa farà del suo futuro. Lui è un grandissimo giocatore e la volontà in questi casi è determinante. Se Cavani avrà voglia di provare a giocare in nuove piazze, il Napoli non potrà trattenerlo. Cavani può anche essere venduto a patto che quei soldi vengano investiti. I giocatori vanno venduti quando sono al top”.