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    Lucarelli a CM: 'Higuain alla Juve? Anche io lasciai Livorno... Punto tutto su Gabbiadini, è il suo momento'

    Lucarelli a CM: 'Higuain alla Juve? Anche io lasciai Livorno... Punto tutto su Gabbiadini, è il suo momento'

    • Giovanni Scotto
    L’uomo e il professionista, la passione e le scelte, magari impopolari ma talvolta imprescindibili. Nell’estate calcistica più tormentata degli ultimi anni, segnata dal passaggio di Higuaìn alla Juventus, l’opinione di Cristiano Lucarelli può fungere da aiuto per comprendere i reali motivi che si celano dietro decisioni apparentemente inspiegabili. L’ex bomber, tra le altre, di Livorno, Lecce e Napoli, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com per esprimere la sua opinione sulla vicenda Higuaìn e più in generale sul prossimo campionato, ai nastri di partenza.
    Discorso scudetto archiviato con nove mesi di anticipo?
    “No, ma forse la mia è solo una speranza. La Juventus ha rinforzato una squadra già fortissima e dunque il tricolore sembrerebbe già assegnato, prima ancora che il campionato abbia inizio. L’unica insidia, forse, potrebbe derivare da questa eccessiva sicurezza che magari potrebbe generare un rilassamento inconscio. Le altre squadre coinvolte nella lotta al vertice hanno lavorato abbastanza bene e si faranno trovare pronte nel caso in cui la Juventus mollasse qualcosa”.

    Napoli al via senza Higuaìn: ti senti di condividere, umanamente e professionalmente, la scelta dell’attaccante argentino?
    “Sono valutazioni personali, libere. Ha scelto così perché ha ritenuto che la sua esperienza a Napoli fosse finita. Ovviamente comprendo il disappunto dei tifosi ma il calcio è così. Anch’io ad un certo punto ho detto ‘basta Livorno’ e sono andato a giocare in Ucraina. I cicli, volente o nolente, si esauriscono ed è giusto cambiare”.

    Gabbiadini potrà raccoglierne l’eredità?
     “Manolo può fare tutto, sono pronto a puntare su di lui. Il Napoli ha fatto bene a non sperperare un patrimonio per giocatori supervalutati, che non valevano affatto i 60-70 milioni richiesti. La società non si è fatta prendere per la gola da altri club che puntavano al rialzo, ovviamente basandosi sulla grande disponibilità economica garantita dalla cessione di Higuaìn. La Juve, in questo senso, insegna. Ha puntellato una retroguardia già fortissima, acquistando Benatia e Dani Alves. E il Napoli sta seguendo il medesimo esempio: sistemare tutti i reparti, senza lasciarsi ingolosire dal colpo da novanta”.

    Eppure De Laurentiis continua a godere di scarsa popolarità tra i tifosi del Napoli: come te lo spieghi?
    “Dal punto di vista dei risultati è inattaccabile. Oramai ha consolidato il Napoli nelle prime posizioni, ha messo su una squadra dotata di tanti giocatori forti, senza mai oltrepassare i limiti del fair play finanziario che per lui rappresenta forse una sorta di assist. Il personaggio può piacere o meno, magari alcune dichiarazioni avranno indispettito la piazza mal sul piano dirigenziale è inappuntabile. Non gli si può chiedere di più”.

    L’uomo in più del Napoli siede in panchina?
    “Senza dubbio. Maurizio Sarri è il vero leader del Napoli e anche quest’anno riuscirà a regalarci un grande calcio. Gli azzurri saranno ancora protagonisti e gran parte del merito sarà proprio del tecnico”.

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