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    Lotito senza limiti: candidato per Forza Italia, anche Ferrero in Parlamento?

    Lotito senza limiti: candidato per Forza Italia, anche Ferrero in Parlamento?

    Per ora è solo un'indiscrezione, che però circola con insistenza nei corridoi di Montecitorio: Claudio Lotito potrebbe scendere in campo con Forza Italia alle prossime politiche. Il patron della Lazio, raccontano fonti parlamentari azzurre, avrebbe contattato Silvio Berlusconi e per lui si prospetterebbe un seggio sicuro nel listino proporzionale nel Lazio, o più probabilmente in Campania, collegio di Salerno, considerato che Lotito è anche presidente della Salernitana. Ancora non si sa se alla Camera o al Senato.

    In questi giorni di trattative frenetiche per mettere a punto le liste, all'ombra del Vesuvio si registrano molte fibrillazioni. Confermata Mara Carfagna capolista, sempre nel proporzionale, in tre collegi (ma potrebbe correre anche in qualche seggio per il maggioritario per drenare voti a favore dei colleghi maschi), si parla anche dell'avvocato Licia Polizio, amica della compagna del Cav Francesca Pascale, alla guida del listino al Senato. C'è poi il nodo della candidatura dei Cesaro, il deputato Luigi e il figlio Armando, attuale capogruppo di Fi nel Consiglio regionale della Campania.

    C'è chi dice che Armando, anche lui vicino alla Pascale, potrebbe correre in un collegio sicuro, quello di Giugliano, mentre il padre resterebbe ai box. Secondo gli ultimi boatos, il parlamentare Luigi sarebbe confermato a Montecitorio, mentre il figlio rimarrà a guidare l'opposizione forzista nell'assemblea regionale. In Transatlantico, alla Camera, gira la voce che in Campania possa essere schierato un altro big azzurro, fedelissimo del Cav: si fa il nome del deputato Sestino Giacomoni, punto di riferimento del leader di Fi a Roma.

    da ilmattino.it

    «Siamo un partito di professionisti che ambisce a raccogliere il 6%», ha detto il segretario dell’ Udc Lorenzo Cesa alla presentazione del nuovo simbolo (ora c’è un grande scudo crociato) del quarto polo del centrodestra. E dietro le quinte della conferenza stampa tenuta insieme a Raffaele Fitto in un palazzo nobiliare, non lontano da Piazza del Gesù, sede storica della vecchia Democrazia cristiana, si è appreso che tra i «professionisti» schierati dalla lista «Noi con l’Italia» ci sarebbero anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, la giornalista televisiva regina dei salotti del calcio Paola Ferrari (moglie di Marco De Benedetti, figlio dell’ingegner Carlo De Benedetti, tessera numero uno del Pd) e, dulcis in fundo, anche Massimo Ferrero il vulcanico presidente della Sampdoria soprannominato “viperetta”.

    Il presidente Ferrero - che farebbe un passo dai blucerchiati alla scudocrociato grazie alla mediazione di Fitto che a Genova ha un radicamento con una sua lista- era presente alla conferenza stampa di «Noi con l’Italia» e si è limitato a manifestare la sua simpatia per Silvio Berlusconi: «Sono un italiano vero, io. Una candidatura? Chiedete agli amici che sono venuto a salutare».

    Il presidente della Lazio Claudio Lotito già nel 2014 aveva dichiarato: «In politica tutti mi chiedono di partecipare e io sono pronto a vestire il saio». Tornato alla ribalta dopo il ritrovamento degli adesivi con la figura di Anna Frank che indossa la maglietta della Lazio (”E famo ‘sta sceneggiata”, disse prima di una cerimonia in sinagoga), il patron della Lazio sposerebbe dunque lo scudocrociato. E forse spiegare questa scelta ai molti tifosi laziali che guardano con simpatia, orgoglio e nostalgia alla destra anche estrema.

    Paola Ferrari - che ha condotto programmi di punta come la Domenica sportiva e 90° minuto - risolverebbe invece un grave problema che incombe su “Noi con l’Italia”. Il partito di Cesa e di Fitto - il cui seme fondativo è stato piantato dal liberale Enrico Costa con la benedizione di Berlusconi e Niccolò Ghedini - marcia a trazione totalmente maschile. E quello della conduttrice tv sarebbe, almeno per ora, l’unica figura femminile spendibile il 4 marzo. Magari in un collegio uninominale.

    da corriere.it 

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