La FIGC salva Lotito: Juve furibonda
La Figc di Tavecchio "salva" Lotito da Marotta e la Juventus si arrabbia. E sale anche la tensione tra Figc e Andrea Agnelli che già si era espresso chiaramente contro l'elezione di Carlo Tavecchio ("è inadeguato", disse ancore prima della gaffe). Fra i due era previsto nei prossimi giorni un incontro per cercare di riportare la pace, ma adesso a scatenare l'ira del club bianconero c'è stato un altro spiacevole episodio ed è probabile che salti tutto.
La lite nasce da una gaffe, questa volta non di Tavecchio ma di Lotito. L'ad della Juve e il presidente della Lazio si scambiavano battute sui giornali: Marotta non gradiva l'eccessivo presenzialismo di Lotito con la nazionale, lo riteneva inopportuno e al limite del conflitto d'interessi. Il patron di Lazio e Salernitana, però è sceso sulle offese personali con una pessima battuta fatta in Lega su Beppe Marotta, ad bianconero. "Con un occhio gioca a biliardo, con l'altro mette i punti" disse l'uomo che vuole riformare il nostro calcio.
Cattivo gusto, come anche l'atteggiamento nei mesi successivi di non chiedere mai scusa. Marotta non la prende bene e il 9 ottobre, rispettando la prassi, fa richiesta in Figc per poter querelare Lotito senza infrangere la clausola compromissoria e rischiare quindi sanzioni. La Juventus è tutta con lui e appoggia l'iniziativa del dirigente. Silenzio totale da via Allegri, per due mesi nonostante le ripetute sollecitazioni, sino al 1 dicembre quando la Figc invia la risposta ad Agnelli spiegando: non possiamo concedere l'autorizzazione ad adire le vie legali perché è già intervenuta la giustizia sportiva (il girno prima: 10.000 euro di ammenda a Lotito dopo un patteggiamento e altrettanto alla Lazio). La Juve ha fatto trapelare il suo sconcerto e la sua rabbia.
La tensione fra Torino e Roma dura sin dal 2006, anno di Calciopoli e si infittisce sempre di nuovi episodi: il club bianconero ha chiesto alla Figc oltre 400 milioni di danni (la causa è pendente davanti al Tar del Lazio). Poi, altre scaramucce nel corso degli anni. Dalla Nazionale alle riforme mancate. Agnelli non aveva rapporti facili con Abete, che accusava di immobilismo. Con Tavecchio, se possibile, va anche peggio. "E intanto il nostro calcio perde terreno in Europa", ha detto di recente il n.1 bianconero.