Lotito: 'De Vrij, Inter senza rispetto. Milinkovic? Servono più di 100 milioni'
Il presidente della Lazio Claudio Lotito è presente a Soriano del Cimino per essere premiato con la "Castagna d'oro", in occasione della settima edizione del premio 'Pietro Calabrese'. Premiato dal sindaco interista della cittadina, ha scherzato orima di attaccare la società nerazzurra: "Non è un problema - ha sorriso - ma posso biasimare quanto fatto prima della partita. Noi abbiamo avuto il coraggio di schierarlo contando sulla serietà professionale e lui, fatalità, ha commesso un errore. L'Inter forse avrebbe dovuto evitare di mettere in difficoltà una persona, rispettando i valori dello sport. Se il contratto ce l'hai da gennaio, perché esce fuori solo in quel momento la notizia? Fa parte di un retaggio che io combatto. In ogni caso non mi piace fare dietrologie: potevamo meritare di occupare una posizione di classifica diversa, ma abbiamo perso".
SU MILINKOVIC - Lotito dopo passa a parlare di mercato: "Quanto vale Milinkovic? Ho letto su un giornale "Supermarket Lazio". Mi sono messo a ridere, non mi risulta che io abbia messo in vendita nessuno. In passato non bussavano, oggi è diverso. Non bastano 100 milioni di euro. Lui è un campione e sta bene alla Lazio. Ho rifiutato 110 milioni il 29 di agosto. Qui non faccio il mercato. Oggi la Lazio è una società solida, dal punto di vista finanziario non ha problemi e può guardare al futuro con tranquillità e ascesa. Il pallone è legato a tanti fattori imponderabili. Napoleone diceva "Meglio un generale fortunato che bravo". Ci siamo tolti qualche soddisfazione perché qualche trofeo lo abbiamo portato a casa. L’assioma "più spendi più vinci" penso di averlo ribaltato, parlando di calcio didascalico e moralizzato. La cosa più importante è stata aver riportato nelle ultime tre partite 70mila tifosi allo stadio. La società ha riacquistato la propria gente. C’è un programma e un progetto che può portare grandi risultati con umiltà, dedizione e spirito di gruppo. Noi abbiamo un ruolo delicato: i presidenti coltivano sentimenti e passioni comuni. Noi abbiamo l’obbligo di preservare questo patrimonio, tramandando e insegnando i valori ai giovani. Noi dobbiamo rappresentare, soprattutto attraverso i campioni, un modello d’esempio. Il merito non esiste più, chiunque può fare tutto, dal presidente della Repubblica al commissario tecnico della Nazionale". Infine il presidente della Lazio ha sottolineato alcuni aspetti: "Abbiamo chiuso la semestrale con 48,5 milioni di utili e in questi anni abbiamo vinto qualche trofeo che, nella storia, non potrà essere ripetuto. Il più grande obiettivo raggiunto, in ogni caso, è stato quello di portare 70mila persone allo stadio".
SUL VAR - "Il VAR è stata la mia iniziativa insieme a Tavecchio, oltre alla Goal Line Technology. Le idee si muovono con le gambe degli uomini e purtroppo gli uomini sono fallaci. Stiamo facendo tutto per rendere il calcio più credibile".