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    Figc perquisita: LOTITO INDAGATO

    Figc perquisita: LOTITO INDAGATO

    18.05 Claudio Lotito, presidente della Lazio, arrivato nella sede della FIGC a Roma,
    si è difeso: "I miei accusatori diventeranno accusati. Contro di me per ostacolare il risanamento del calcio". 

    14.30 La Federcalcio ha spiegato in una nota ufficiale: "In relazione alle operazioni di indagine in corso, svolte dalla Procura di Napoli, questa mattina il presidente della Figc, Carlo Tavecchio è stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti e ha assicurato la massima collaborazione da parte della Federazione". 

    12.10 Nell'ambito dell'indagine della Procura di Napoli, secondo quanto si legge su Repubblica.it, una perquisizione è stata disposta nell'abitazione romana del presidente della Lazio, Claudio Lotito. Perquisizioni sono state disposte anche nei confronti del presidente della Figc, Carlo Tavecchio e del presidente della Lega Pro, Mario Macalli: entrambi non sono indagati.


    11.45 La perquisizione ha riguardato anche gli uffici del presidente federale Carlo Tavecchio e del numero uno della Lega Pro, Mario Macalli

    10.32 Una perquisizione da parte degli agenti della Digos è in corso nella sede della Federcalcio nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli. Nell'indagine risulta indagato per tentata estorsione il presidente della Lazio, Claudio Lotito. 

    A quanto si è appreso l'inchiesta è scaturita dalla registrazione di una telefonata con Lotito consegnata agli inquirenti dal dg dell'Ischia Calcio, Pino Iodice. I presunti illeciti riguardano l'erogazione di finanziamenti a società calcistiche. L'inchiesta è condotta dai pm di Napoli Vincenzo D'Onofrio, Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone ed è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. 

    Sulla vicenda aveva aperto un'inchiesta anche la procura federale della Figc: Stefano Palazzi aveva chiesto e ottenuto dal superprocuratore Coni, il generale Cataldi, altri quaranta giorni di proproga alle indagini. Palazzi voleva infatti appurare se le parole di Lotito con Iodice avevano avuto poi un seguito. Lo stesso n.1 della Lazio aveva denunciato alla Procura della Repubblica di Roma il dg dell'Ischia per calunnia e diffamazione. Probabile che Lotito abbia anche sporto una denuncia, sempre a Roma, contro ignoti per tentata estorsione. Il patron della Lazio si era sempre proclamato innocente e a chi gli ventilava l'ipotesi di un deferimento da parte di Palazzi aveva risposto: “E perchè mai? Andate a risentire tutto l'audio, tutto...”. I pm di Napoli lo hanno fatto e sono andati anche oltre. 

    CALCIOSCOMMESSE - Sempre questa mattina c'è stata un'altra puntata amara dell'inchiesta legata al calcioscommesse nel campionato di Lega pro con un altra partita sospetta e cinque persone indagate.Trentamila euro: sarebbe stato questo il prezzo per combinare la gara Savona-Teramo del 2 maggio scorso, vinta dagli abruzzesi che con quel successo hanno ottenuto la promozione in serie B dalla Lega Pro girone B con una giornata di anticipo. E' quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Catanzaro in collaborazione con lo Sco di Roma che stamani hanno portato a perquisizioni ed alla notifica di 5 nuovi avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta della Dda catanzarese Dirty soccer. Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, la dirigenza del Teramo avrebbe dato mandato al direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola, già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare partite, affinché aggiustasse il risultato dell'incontro in favore della squadra abruzzese. Di Nicola, secondo l'accusa, si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio affinché la proposta di combine giungesse a destinazione: Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma. Il presidente del Teramo, Luciano Campitelli ed il direttore sportivo della stessa società Marcello Di Giuseppe avrebbero poi versato i 30 mila euro per remunerare l'opera prestata dagli indagati per l'alterazione della partita. 

     


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