Lookman e l’Atalanta 3.0: non è diventata più cauta e prudente, Gasperini si vergognerebbe
L’EREDITÀ: ILICIC E I SUOI EPIGONI - Per un po’ di tempo Gasperini ha tentato di sostituire la funzione Ilicic con giocatori che gli somigliassero almeno un po’ in qualcosa. Essere mancini, per esempio, e disporsi a praticare il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1 a piede invertito, vuoi nella variante della balistica prodigiosa (Malinovskyi), vuoi in quella molto meno convincente della fantasia sognante (Miranchuk). Ancora nella seconda di campionato di quest’anno, contro il Milan, potevamo assistere a scene tipiche come questa (azione del gol del vantaggio).
Voi direte: Malinovskyi sta indicando al compagno l’unico spazio utile. Lo spazio giusto in assoluto. Può darsi, ma quello guarda caso è spazio utile proprio per le caratteristiche di Malinovskyi, che è incline ad andarlo a occupare. Lo stesso valeva per Ilicic, quando la Dea circondava e assediava l’avversario: rimorchi, palla sui piedi in zona di rifinitura, ultimo passaggio…
VOLTARE PAGINA CON LOOKMAN - Con Lookman Gasperini volta pagina, cambia paradigma. Di recente infatti l’ha schierato a destra, in un 3-4-1-2 dove l’altro attaccante è Muriel, a sinistra. Una coppia molto imprevedibile, in cui non si sa bene chi reciti la parte del giocatore più offensivo. Di certo non c’è quello più centrocampista-trequartista, quello che se non gli dai il pallone suoi piedi non è contento. L’inclinazione di Lookman è diversa, per non dire di segno opposto a quella di un Malinovskyi. Qui sotto contro la Fiorentina, situazione quasi analoga, anche lui indica uno spazio al compagno. Però alle spalle del centrale Igor, area piccola. Non la lunetta o il limite dell’area grande.
È proprio una predisposizione: sia contro squadra schierata sia a campo aperto. Ha segnato in questa maniera contro il Monza (autogol di Marlon in realtà, quindi anche da sinistra), ma soprattutto in quell’azione micidiale contro l’Udinese nata da un lancio incredibile di Koopmeiners per Muriel.
Né Ilicic, né Malinovskyi, né tantomeno Miranchuk avrebbero potuto sfruttare questa palla meravigliosa che secondi dopo metterà Muriel. Lookman sì, perché ha una gamba, un piede e un istinto diverso. Prima ha bruciato Makengo sul lungo, poi giunto al limite dell’area non si è fermato, allargato, non è andato incontro a Muriel dietro l’inserimento centrale di Pasalic per calciare di mancino o dialogare col colombiano. No, dritto in porta nel minor tempo possibile. Perché è quello spazio lì che gli interessa. Uno spazio nuovo per Gasp.
Con la batteria di quinti che si ritrova oggi l’Atalanta, cioè ad esempio senza un saltatore come Gosens, ma con un Soppy in più (meglio nell’uno contro uno), bisogna ‘visitarla’ diversamente l’area piccola, il secondo palo. Magari ci si arriverà di meno con i quinti, e appunto un po’ di più con nuovi interpreti, in nuove circostanze. Lookman.
COME SI MUOVE! - Gasperini a dire il vero ci aveva già provato con Boga a cambiare paradigma. Ma l’ivoriano ex Sassuolo tocca troppo la palla e quando non ce l’ha si muove senza concretezza, senza pensare lo spazio da adulto. Come sono concreti e imprevedibili invece i movimenti di Ademola! Prendiamo l’azione del gol contro il Sassuolo. Bello il dribbling secco su Erlic, il tiro deciso col piede debole, se n’è parlato, però tutto questo è niente senza la qualità del movimento che sta a monte.
E la prontezza e la lettura degli spazi in transizione, dopo il lancio di Rogerio intercettato da Pasalic.
Quando Lookman capisce che il pallone respinto arriva a Soppy (un altro che sta cambiando l’Atalanta…), sembra attaccare banalmente la profondità. Invece guardate come taglia fuori Ferrari con un cambio di direzione intelligente e tutt’altro che scontato, al tempo stesso aprendo un corridoio fantastico per il compagno, e lasciando nell’incertezza Rogerio. Sono queste cose che mancano a Boga. Cose che peraltro non ha nel sangue nemmeno Malinovskyi.
ENERGIA, LUCIDITÀ - Infine l’energia fresca, l’applicazione di Lookman, lo star dentro le due fasi senza pause, col ritmo Premier ancora martellante nel cervello. Tutte caratteristiche che si sposano alla grande con l’idea di calcio di Gasperini. Vi porto come ultimo esempio una sequenza-chicca, tratta sempre dall’ultima partita disputata in campionato dalla Dea, che ha rappresentato forse un passettino importante verso l’Atalanta che verrà. Questo è Ademola al diciottesimo del primo tempo. Osservate quante cose riesce a fare fra due intervalli di flusso di gioco. Dal passaggio di Consigli per Rogerio (fase difensiva) alla segnalazione finale del fuorigioco. Subito pressa. Non ho visto tutta ‘sta prudenza contro i neroverdi…
E pressa forte, al massimo della velocità fino al consegnato di Rogerio per Kyriakopoulos. A proposito di Atalanta che difende un po’ più bassa, ok, è successo in questo avvio di campionato, ma guardate Okoli e Soppy in questo caso…
L’uscita di Soppy sul greco ricarica la molla: Lookman scatta di nuovo mettendo nel mirino Ferrari. Non accorcia eh, scatta ai mille all’ora.
Tant’è vero che il centrale neroverde, quasi intimidito, è costretto a giocarla al portiere. Ma Ademola continua. Insiste fiondandosi oltre per ottenere un lancio lungo in apnea da parte di Consigli. Che puntualmente arriva.
Demiral vince il duello aereo con Pinamonti a centrocampo e il pallone finisce a Muriel. Lookman allora rientra in gioco da laggiù (o almeno crede, perché alla fine si alzerà una bandierina) e detta il filtrante al colombiano con un movimento da primissima punta. Questi sono fatti nuovi per l’attacco bergamasco, possibili grazie a lui.
Ora non importa ricordare che questo prosieguo dell’azione fosse in fuorigioco. Conta la lucidità (al termine di uno sforzo protratto) con cui Lookman serve l’inserimento alle spalle di Maehle, offrendogli una palla gol incredibilmente ‘sudata’. Ecco chi è ‘giocatore’ per Gasperini.