ANSA
Lockdown sì, forse, ma anche no... Qui ci vogliono far diventare matti
Già adesso, ancora prima che il nuovo Governo abbia ottenuto la fiducia dalle due Camere, i “polli” hanno cominciato a litigare e a beccarsi su temi di rilevanza relativa. Molto presto si arriverà a dover concertare per la risoluzione di questioni nevralgiche per il nostro Paese che, non dimentichiamolo mai, è la sintesi della gente. Piano economico, riforma della Giustizia, revisione fiscale, snellimento della macchina burocratica, scuola e immigrazione. E’ complicato prefigurare una scena ispirata alla concordia e alla collaborazione tra parti così distanti e litigiose. Per una verifica, comunque, non dovremo attendere più di tanto.
Ciò che, invece, sta accadendo e provoca sconcerto è l’atteggiamento di coloro i quali non appartengono al mondo della politica bensì a quello della scienza e, in particolare, della medicina i quali sarebbero tenuti a dare un senso di unicità alle loro valutazioni e alle successive prese di posizioni operative. Anche qui, purtroppo, il “teorema del pollaio” pare aver preso il sopravvento sul dovere dell’informazione coerente e seria. Il clamoroso “caso” della mancata apertura degli impianti sciistici, il cui annuncio è stato dato dieci ora prima di quello che avrebbe dovuto essere il “via libera”, altro non è se non la punta dei un iceberg che, in caso di collisione può fare molto male.
La parola che, in queste ore, ricorre più frequentemente è quella di “lockdown”. Un termine che ci riporta indietro di un anno esatto al tempo in cui ci si affacciava ai balconi cantando e gridando “andrà tutto bene” per esorcizzare la paura e per sentirci meno soli. Oggi l’incubo torna a mostrarci quel fantasma senza che nessuno tra gli “esorcisti” incaricati trovi le parole giuste e circostanziate per dire alla gente che cosa davvero sta accadendo e soprattutto che cosa dobbiamo aspettarci prima che in Italia arrivino i vaccini utili alla salvaguardia collettiva.
Lockdown necessario. Lockdown possibile. Lockdown inutile. Tre prese di posizione che arrivano dalla medesima fonte i cui responsabili avrebbero il sacro dovere di parlare la medesima lingua e di indicare la strada maestra per un’azione che davvero serva alla salute, mentale e fisica ed economica, delle persone. Al contrario, la classe scientifica e medica destinata a dare indicazioni al ministro Speranza e quindi allo stesso Draghi si è spaccata i litiga sulla pericolosità della variante inglese esattamente come fanno i rappresentanti del nuovo e neonato Governo sulle misure da adottare per, ad esempio, disciplinare una volta per tutte le scuole. Il risultato è uno solo. Far impazzire una società che è già in preda a una crisi di nervi.