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    Locatelli e il sogno che si avvera: un derby vinto da tifoso, la Juve ringrazia. E sullo stipendio...

    Locatelli e il sogno che si avvera: un derby vinto da tifoso, la Juve ringrazia. E sullo stipendio...

    • Nicola Balice, inviato a Torino
      Nicola Balice, inviato a Torino
    Un gol decisivo nei minuti finali un derby disputato con la maglia della tua squadra del cuore. Un copione del genere, Manuel Locatelli, forse aveva provato a scriverlo già da bambino. Ha fatto di tutto per diventare un giocatore della Juve, è riuscito a farcela dimostrando da subito di essere un giocatore da Juve. Mica poco, anzi tantissimo, praticamente tutto. Perché è lui a 23 e con un Europeo vinto da protagonista e rivelazione allo stesso tempo, a essersi già caricato sulle spalle il peso di un centrocampo tutto sbagliato come quello della Juve. Serve tempo, la maglia bianconera pesa più di ogni altra: questo è il ritornello che vale più o meno per tutti una volta arrivati a Torino. Per lui così invece non sembra. È arrivato e si è messo a disposizione, un minuto con l'Udinese poi uno spezzone con l'Empoli. Dopo la sosta poi non c'è più stato tempo da perdere, davanti alla difesa si è messo lui e archiviata la parentesi di Napoli si è vista una Juve che passo dopo passo ha ricominciato a costruire piccole certezze: cinque vittorie e un pareggio (col Milan), con Locatelli sempre più determinante nel proteggere la difesa e far ripartire l'azione.

    LA SVOLTA – Ci sono due gol, quello con la Sampdoria e quello con il Toro. Quest'ultimo da sogno, per un tifoso come lui, proprio nel derby che riapre le porte ai tifosi. Sotto il settore ospiti l'esultanza, dopo la rete e ancora a partita conquistata. Ma la giocata della svolta, della sua stagione e in particolare di quella della Juve, forse è stata un'altra: entrato nel secondo tempo a La Spezia, ha salvato sulla linea di porta a Szczesny battuto il pallone che sarebbe valso il 3-1 e affossato forse definitivamente i bianconeri. Ecco lì può essere cambiata la stagione della Juve, grazie a Locatelli. Che effettivamente sembra avere quel qualcosa in più ogni volta che gioca, il piacere di farlo indossando questi colori, dando sempre il massimo. La maglia che dovrebbe pesare come un macigno, su di lui sembra leggera, ce l'ha tatuata addosso, praticamente non la sente. Ha fatto di tutto per arrivare alla Juve, la sua volontà è stata decisiva in sede di trattativa, ha persino accettato un ingaggio che in Premier sarebbe stato il doppio o forse il triplo: a 3 milioni netti ci arriverà solo nel tempo e attraverso il raggiungimento di tutti i bonus. Sembrano briciole per un giocatore che si sta imponendo a questi livelli. Ma per lui la Juve è un sogno che si avvera, proprio come questo derby. E la Juve a questo punto ringrazia, se lo tiene stretto, cercando sul mercato altri Locatelli. Sempre che ce ne siano.

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