Calciomercato.com

  • AFP via Getty Images
    Lo United non è superiore, ma il Milan è fuori.  Il confuso Solskjaer azzecca il cambio, Pioli sbaglia perché non lo fa

    Lo United non è superiore, ma il Milan è fuori. Il confuso Solskjaer azzecca il cambio, Pioli sbaglia perché non lo fa

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Fuori anche il Milan. L’Europa, anche se di scorta, promuove ai quarti solo la Roma, unica squadra italiana in due competizioni. I rossoneri pagano le fatiche, le assenze e una presenza, quella di Meite, un calciatore che i tifosi del Toro detestavano ferocemente e che ieri sera, incapace di allontanare una palla che aveva sul piede in piena area, l’ha regalata a Pogba che l’ha messa sotto la traversa. United qualificato (0-1) e Milan a casa.

    Pogba era appena entrato per Rashford, ancora convalescente, mentre Pioli avrebbe dovuto togliere Meite e inserire, se non proprio Bennacer (pochissimi allenamenti), almeno Tonali che guai grossi non ne ha ancora combinati.

    Così la qualificazione se l’è presa Solskjaer, uno degli allenatori più scarsi del globo, uno che non ha mai vinto niente e niente mai vincerà. Tuttavia la fortuna assiste i confusi. Pur dovendo riconoscere che, quanto ad assenze, il Manchester United non stava meglio del Milan, Solskjaer ha forzato l’impiego di Rashford e, quando all’intervallo ha dovuto sostituirlo, ha messo dentro Pogba sperando in qualche invenzione (tiro da fuori, inserimenti, qualche colpo di testa),  spostando Greewood di punta. La mossa della disperazione.

    E’ andata bene a lui e male a Pioli che - ripeto - un po’ di colpa ce l’ha. Meite è la principale. Sia perché in panchina c’era Tonali, sia perché Meite assomiglia, in peggio (molto in peggio) a Kessie, quindi non si può assortire in un centrocampo a due.

    Altro errore. Castillejo finto nove. Lo spagnolo, spaesato, non conosceva letteralmente i movimenti e la sua partita è stata stonata e sbagliata. Si dirà: e chi altro doveva mettere Pioli?

    Io, per esempio, avrei cominciato con Brahim Diaz che in area è svelto e sa dov’è la porta. E poi, se è venuto in panchina, Ibrahimovic va inserito prima, minuti o non minuti, tanto la sua doveva essere una monumentale presenza in area con gli altri a inserirsi.

    Detto tutto questo, uscire fa male perché il Milan vero, quello con qualche effettivo in più (Rebic per esempio o Bennacer se fosse stato in una condizione almeno decente) non è inferiore allo United e nella gara di andata lo si era capito.

    La realtà è che, a parte una conclusione di Krunic allo scadere del primo tempo e un’altra di Ibra al 74’ (entrambe deviate da Henderson), il Milan ha prodotto poco e verosimilmente l’unico risultato possibile sarebbe stato il pareggio senza gol. Non con una difesa ad oltranza, ma con una gestione della palla come al Milan era riuscito nel primo tempo.

    Se i rossoneri avevano fatto quasi nulla, altrettanto si deve dire dello United, una squadra estremamente fisica in difesa, con la classe di Fred e la corsa di McTominay a centrocampo e tre rifinitori di diversa eccellenza, come Greenwood, Bruno Fernandes e James dietro a Rashford.

    Stesso sistema del gioco del Milan, ma con un Meite in meno.

    Pioli ha preferito Kalulu a Dalot (entrato nella ripresa), Kjaer ha dato meno del solito, Tomori invece bene come sempre. Insufficiente Theo Hernandez che quando il gioco non prende quota s’invola sulla fascia per creare superiorità numerica. Purtroppo è accaduto solo un paio di volte, ma è mancata la lucidità.

    Kessie ha fatto il suo, ma dietro la (non) punta Castillejo, Calhanoglu ha girato con le marce basse e senza vera ispirazione (è lontano dalla migliore forma), mentre Saelemaekers e Krunic hanno corso, si sono sacrificati in ripiegamento e però hanno ceduto alla distanza.

    La stagione del Milan si sta chiudendo con mestizia. Gli resta la qualificazione alla prossima Champions League, che sarebbe il massimo. Tuttavia la squadra è stanca e la concorrenza incalza. L’ho già detto e mi ripeto: non vorrei - perché non lo meriterebbe - che i ragazzi di Pioli, esausti e un po’ frustrati dalle circostanze, perdessero la lucidità finendo dietro il quarto posto. Un’eventualità che vanificherebbe un girone d’andata da leader vero. Forse anche un’ingiustizia.

    IL TABELLINO

    Milan-Manchester United 0-1 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 3' st Pogba (Man)

    MILAN (4-2-3-1): G.Donnarumma; Kalulu (dal 21' st Dalot), Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Meite, Kessie; Saelemaekers, Calhanoglu, Krunic (dal 27' st Diaz); Castillejo (dal 21' st Ibrahimovic). A disp: A. Donnarumma, Tătărușanu, Dalot, Gabbia, Bennacer, Díaz, Tonali, Ibrahimović, Tonin. All. Pioli

    MANCHESTER UNITED (4-2-3-1): Henderson; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; McTominay, Bruno Fernandes, Fred; James, Rashford (dal 1' st Pogba), Greenwood. A disp: De Gea, Grant, Telles, Tuanzebe, Williams, Amad, Matic, Pogba, Van de Beek. All. Ole Gunnar Solskjaer

    Ammoniti: 20' st Kalulu (Mil), 32' st Dalot (Mil), 40' st Kjaer (Mil), 48' st Shaw (Man). 49' st Hernandez (Mil)

    Altre Notizie