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    Lazio, lo streaming (e il borsino) della panchina biancoceleste: tra Mihajlovic, Ventura e Mazzarri

    Lazio, lo streaming (e il borsino) della panchina biancoceleste: tra Mihajlovic, Ventura e Mazzarri

    Borsino (o streaming) degli allenatori: la Lazio fa zapping tra le varie possibilità, cercando un mister che sia in grado di risollevare la squadra dal divano insonnolito di una stagione spenta come la televisione sul più bello, proprio quando finalmente sembra di aver scelto la serie televisiva giusta, o meglio il mister adatto. 

    Le primarie di Inzaghino - La squadra, dopo l'esonero di Pioli, è stata affidata a Simone Inzaghi, mister della Primavera biancoceleste. L'impresa sembra difficile, a tratti impossibile. Restituire un sogno europeo dopo le ceneri del tonfo-derby, con un mini-ritiro a Norcia da cui ripartire. E la Lazio riparte, gli indici di gradimento si impennano, due vittorie, ed è il suo volto, quello di un eroe dello Scudetto del 2000, il testimonial perfetto di una nuova stagione. Ma la politica è una cosa seria: subentrato a Pioli, come il famoso Underwood di House of Cards al presidente in carica, travolto dagli scandali, Inzaghi si ritrova con una situazione politica interna complicatissima (con buona parte dei senatori pronti a defluire fuori dal Partito Lazio) e una estera ancora più complicata, cannoneggiato dalla Juve e tiranneggiato fuori casa dalla Samp di Montella. Il suo stesso partito non lo vuole confermare per le prossime elezioni. Solo un miracolo può farlo diventare presiden... pardon, allenatore della prossima stagione.

    "Ned"Mihajlovic - La sua figura assomiglia a quella di Ned Stark, capostipite, nella pluripremiata serie "Games of Thrones", della casata più a Nord, pretendente al trono. Dalla gelida Milano vorrebbe (tutto da vedere: la Samp ha lo stesso ascendente della Lazio per lui) scendere a Roma per riportare in auge la casata regnante biancoceleste dopo intrighi e clamorosi rovesci. Il suo è un nome forte all'interno di Formello, il suo motto ("Disciplina is coming") piace a Lotito in prima persona. Peccato che ci siano perplessità intestine sulla sua candidatura alla panchina, legate al fattore-gioco espresso,  che rischiano di far naufragare clamorosamente le sue chance. 

    Ventura per amico - Come una vecchia serie che fa sempre bene all'anima. Magari non più giovanissima (difficile trovare qualcuno che vada in giro vestita ancora come "Una mamma per amico") ma sempre piacevole: il calcio di Ventura ha affascinato in lungo e in largo, in giro per l'Italia, e il presidente Lotito subisce da sempre il fascino dei guru esperti e pratici del nostro calcio (Reja, ne sai qualcosa?). Le sue quotazioni vengono date in ascesa, ma c'è chi, sempre nelle segrete stanze di Formello, giura che la nuova Lazio ha bisogno di altro, di smaglianti e seducenti novità. Che le avventure di Rory, dopo 6 anni di repliche, difficilmente possono riservare.

    Pista straniera - Un po' come scoprire una serie televisiva su Netflix di cui non si conosce nulla, tranne l'origine. E allora un bel drammone francesce: "Marseille", con Gerard Depardieu e "El Loco" Bielsa, promette bene. Tare vuole da sempre una mentalità europea e un calcio internazionale: Bielsa aggiungerebbe un po' di tango magari, ma di calcio europeo (più di) qualcosa ne sa. Occhio alle piste tedesche: i segugi di Tare in quelle zone sono sempre vigili, con il cilindro nel cappello alla Petkovic che potrebbe sempre uscire fuori all'improvviso. 

    "Me sient" Mazzarri - Un best of del calcio nostrano: come una serie di tutto rispetto, che ha stupito critica e pubblico e non vede l'ora di rimettersi in marcia. Tra poco inizierà la seconda stagione di Gomorra: le vicende intricate della famiglia Savastano hanno tenuto incollati allo schermo gli spettatori, come i cambi di campo e il 3-5-2 di Mazzarriana memoria nei tempi felici ha felicemente sorpreso il nostro calcio. (San) Gennaro aiuti le casse di Lotito: è un allenatore dallo scontrino oneroso, difficile che faccia sconti, piuttosto molte richieste, anche perché, per il suo calcio, la storia insegna che servono giocatori adatti in ogni ruolo. 

    Le piste di B e Prandelli - Prandelli si propone alla Lazio: le sue sono parole al miele nei confronti della società biancoceleste, stima ricevuta e magari anche ricambiata. Ha avuto esperienze europee, ha lo stile giusto. Per ora sembra che le sue parole siano destinate a cadere nel vuoto, come quelle del celebre regista Renè, interpretato da un magistrale Pannofino, al suo pesciolino rosso, nella serie "Boris". Le piste che portano alla Serie B sembrano destinate a sfumare: quelle serie che sono sempre là, ma difficilmente verranno prese in considerazione a breve per la visione. Oddo con il suo Pescara ha lanciato gioiellini che a breve saranno il sale del mercato, Juric e il Crotone hanno dimostrato, per l'ennesima volta, che i piccoli miracoli, con competenza e audacia, si possono fare. Dopo una stagione così travagliata sembra complicato che la dirigenza biancoceleste possa rischiare così tanto per la prossima stagione. Come a dire: come a dire un giorno magari li vedremo, ma per ora si cambia canale. 

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