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Il cambio a Genova, l'equivoco azzurro: ora Insigne non è più imprescindibile
IL CAMBIO DI GENOVA - Insigne ha deluso ampiamente con Ventura nelle vesti di ct, per ora la musica con Mancini e il 4-3-3 adottato anche da Carlo Ancelotti nel Napoli non è cambiata. Stasera guarderà i compagni dalla panchina e ultimamente non è la prima volta che accade. A Genova è stato sostituito da Ancelotti dopo 45’ di gioco, a fine primo tempo. Una rarità per Insigne, solito giocare almeno fino al 70’ se non oltre nel Napoli. L’allenatore - si vocifera - più volte ha richiamato l’esterno a Marassi per qualche disattenzione di troppo in fase difensiva. Nessun litigio con Simone Verdi dietro alla sostituzione inattesa di Genova, ma solo ed esclusivamente una scelta tecnica. Nessuno è insostituibile nel nuovo Napoli di Ancelotti: sono rimasti inizialmente fuori Marek Hamsik e José Maria Callejon, Insigne è rimasto negli spogliatoi all’intervallo: in queste scelte iniziano a vedersi le prime differenze tra Ancelotti e Maurizio Sarri, ora al Chelsea.
FATTORE RAIOLA - Il classe 1991 può star fuori in Nazionale (come stasera contro il Portogallo, in Nations League), ma anche nel Napoli, e Ancelotti gliel’ha fatto capire dopo sole tre giornate di campionato. Serve un cambio di marcia per tornare a brillare nel Napoli e iniziare a farlo in Nazionale, dove negli anni non è mai riuscito a far vedere quanto mostrato con la maglia del club partenopeo. Ancelotti aspetta il vero Insigne, Mancini anche: la stagione 2018/19 può essere quella della svolta, su entrambi i fronti. Lo spera lo stesso Lorenzo, che l’anno scorso è entrato a far parte della scuderia di Mino Raiola. L’estate è stata tranquilla, nessuna indiscrezione di mercato ha coinvolto Insigne, ma col potentissimo agente di mezzo mai dire mai. "Insigne capitano? Il Napoli è pronto ad avere Insigne come capitano? Non si può amare un calciatore un giorno e odiarlo quello successivo, troppo amore fa male”, dichiarava quest’estate lo stesso Raiola. Segnali di sofferenza di Insigne sono arrivati, qua e là: niente di preoccupante assicurano a Napoli, ma dovessero farsi più ricorrenti, l’agente in un batter d’occhio potrebbe pretendere cessione o rinnovo del contratto (l’attuale scade nel 2022). E quando poi c'è da trattare con il presidente De Laurentiis, non sono da escludere sorprese...
@AleCosattini