Lo stadio della Roma... s'ha da fare
Nove mesi per scegliere l’area di Tor di Valle tra quasi cento opzioni con l’aiuto di un advisor, un altro anno di attesa prima di incontrare il nuovo sindaco e ora il conto alla rovescia per la presentazione ufficiale del progetto. Lo stadio della Roma s’ha da fare, ma sul quando è inutile scommettere. Come riporta Il Tempo, l’obiettivo iniziale era di inaugurarlo nel 2016-17. Difficile. Di sicuro il prossimo passo dovrà compierlo James Pallotta, che non ha ancora prenotato il volo per l’Italia. Sembrava volesse tornare all’Olimpico per assistere al derby di campionato del 9 febbraio e vedersi a ridosso della partita con Ignazio Marino, ma al momento il viaggio del presidente pare sia stato annullato. E di conseguenza, slitta il secondo round in Campidoglio dopo quello dello scorso 9 dicembre: sull’agenda del sindaco, infatti, non è ancora segnato l’appuntamento.
Le idee di Pallotta hanno fatto breccia e gli americani hanno accettato le condizioni dettate dall’amministrazione. Marino chiede sostanzialmente due cose: 1) i costi dell’intero progetto, inclusi quelli necessari alle opere di urbanizzazione, saranno interamente a carico dei privati, quindi della Roma; 2) lo stadio non deve essere la cosiddetta cattedrale nel deserto, bensì prevedere delle strutture annesse o un utilizzo quotidiano dell’impianto stesso che possa migliorare la qualità di vita degli abitanti del quadrante di Tor di Valle. Il primo punto, relativo alle spese, è un passaggio obbligato: dovrà essere la società a provvedere al miglioramento delle vie d’accesso, ai parcheggi e a tutto il resto.
Sul secondo il sindaco si gioca l’aspetto politico della trattativa. Non dovrebbero esserci problemi ad accontentare Marino, visto che la Roma prevede di trasformare lo stadio in un polo culturale e aprirlo a eventi non solo sportivi, quali concerti o mostre da esibire nel museo previsto all’interno. Pallotta & Co. prevedono di trasportare il quartier generale giallorosso nella nuova casa, compresi i campi di allenamento, mentre Trigoria potrebbe essere destinata interamente alle giovanili. Ma questo è tutto da vedere. L’iter burocratico sarà lungo e tortuoso, ma i primi segnali d’intesa con il sindaco fanno ben sperare. Si attende il parere della Regione, vincolante qualora fosse necessaria una variante al piano regolatore.