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    Lo sfogo di Doha è giusto, ma il futuro di Allegri è ancora tutto da scrivere

    Lo sfogo di Doha è giusto, ma il futuro di Allegri è ancora tutto da scrivere

    • Nicola Balice

    Questa volta ha davvero ragione Max Allegri. Quello sfogo di Doha, condizionato da una premiazione che ha reso più trasparenti del dovuto i muri dello spogliatoio bianconero, è normale. Anzi, giusto. La sconfitta ci può anche stare, nonostante il dna della Juve non renda mai digeribile un ko anche se ai rigori, specialmente quando in palio c'è un trofeo. Il modo in cui è stata consegnata la Supercoppa al Milan, però, non è accettabile. Ha avuto ragione Allegri ad infuriarsi, anche con sé stesso. Ha ragione a ribadirlo prima della ripresa nel nuovo anno. Una Juve che dura mezz'ora e poi sparisce dal campo non è accettabile, non è nemmeno seria come dichiarato dallo stesso tecnico. Non è sicuramente replicabile, d'ora in poi passi falsi sono difficilmente assimilabili senza colpo ferire. Ed allora, questa volta ha ragione Allegri ad arrabbiarsi, a non nasconderlo, a spiegare e difendere quello sfogo anche a settimane di distanza. Perché è giusto lodare la sua squadra quando fa bene, anche tutelandola ogni volta dagli attacchi sempre in agguato dall'esterno. Ma anche riportarla sempre sulla terra, soprattutto quando si parla di atteggiamento e non di errori tecnici.

     

    MEZZE VERITA' - Ha ragione Allegri e c'è da credergli quando dice che ancor prima che dal mercato e dall'interno che la Juve dovrà cambiare, in termini di controllo della gara come sottolineato dai troppi gol subiti. Gli si crede molto meno quando dice di non aver chiesto nulla sul mercato: Rincon è già arrivato, i tentativi legati ad un Marchisio nuovamente mezz'ala riportano ad obiettivi ancora vivi già per gennaio (Luiz Gustavo ma non solo), l'evolversi della situazione legata ad Evra difficilmente potrà rendere chiuso il mercato anche in difesa se poi il francese dovesse partire. E le sue richieste, già in tempi non sospetti, sono arrivate sul tavolo della dirigenza bianconera: andando ben oltre il solo Rincon, che pure porta caratteristiche mancanti nella rosa iniziale.

     

    FINE CICLO? - Ha ragione Allegri a gettare acqua sul fuoco riguardo un eventuale ciclo agli sgoccioli. Risponde col sorriso alla battuta di Galeone, ma al di là dello sfogo di Doha valutazioni sul futuro della panchina bianconera sono in atto da tempo (come anticipato da Calciomercato.com). Vero è che già nella passata stagione proprio di questi tempi si pensava ad un addio, poi le ipotesi di separazione hanno portato ad un rinnovo da top manager. Vero è che Allegri non è in scadenza e che alla Juve si trovi bene, ma da qui a giugno saranno mesi decisivi. La differenza la farà la Champions. La differenza la farà la differenza che riuscirà a fare Allegri in Champions. E poi alla fine si saprà se quello sfogo di Doha sia stato soltanto normale, giusto. O magari l'inizio della fine di quel ciclo come raccontato dal suo mentore Galeone.

    @NicolaBalice


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