Lo sciopero devono farlo i tifosi contro i giocatori e una Lega allo sbaraglio
di Xavier Jacobelli
direttore quotidiano.net
La farsa è finita, cioè è appena cominciata. L'epilogo della vertenza fra sindacato calciatori e Lega di Serie A farebbe ridere se non facesse piangere. Nel suo fondo su Quotidinao.net, il vicedirettore Giuseppe Tassi spiega con chiarezza perchè questo sciopero - che sciopero non è: la prima giornata verrà sicuramente recuperata - sia un insulto non soltanto agli italiani che amano il calcio, ma a tutti gli italiani che pagano le tasse e stanno fronteggiando la più grave crisi economica degli ultimi sessant'anni.
Il vero sciopero lo devono fare i tifosi. Contro questo sindacato di privilegiati multimilionari i cui emolumenti medi sono di 1.250.000 euro, premi esclusi e tasse pagate dai club. Contro questa Lega di serie A che non funziona, che otto mesi fa dice una cosa e otto mesi dopo ne fa un'altra. Contro quei presidenti che hanno scialacquato centinaia di milioni di euro ingaggiando bidoni e adesso non sanno più come fare a sbarazzarsene. Contro quei presidenti che da mesi fanno a pugni sui 200 milioni di euro di residui diritti tv e non muovono un dito per dare la sveglia alla Casta che da tre anni e mezzo fa dormire in Parlamento il disegno di legge per la costruzione di nuovi stadi a costo zero per i contribuenti.
Il vero sciopero lo devono fare i tifosi che, in realtà, potrebbero avere già cominciato, a giudicare dai vuoti abissali registrati in molti impianti durante la passata stagione, sia in serie A sia in serie B, dal crollo di paganti e abbonati. Ma siamo soltanto all'inizio. Qui c'è un sistema putrescente da rifondare, c'è una nomenklatura da mandare a casa perchè le facce sono sempre le stesse, perchè non esiste rinnovamento in un Palazzo dove da quarant'anni fanno finta di cambiare tutto perchè tutto rimanga com'è. Perchè hanno la coda talmente di paglia che, cinque anni dopo Calciopoli, non sono ancora riusciti a fare giustizia e si sono pure proclamati pubblicamente "incompetenti" decidere. Perchè hanno celebrato i processi di Scommessopoli con una fretta dannatamente sospetta, infliggendo pene durissime a chi non c'entrava nulla (Manfredini, poi assolto in appello; Doni condannato senza lo straccio di una prova; l'Atalanta piombata a -6 a causa del mostro giuridico della responsabilità oggettiva) e a chi ha denunciato lo scandalo (chiedete alla Cremonese, cornuta e mazziata).
Intanto, le squadre italiane sono state prese a pallate in questo agosto nero: sia in amichevole sia in Europa League (Palermo e Roma fuori) sia in Champions League (Udinese fuori nel preliminare). La classifica Uefa piange già e minaccia di essere peggiore di quella che ha ridotto a tre i club tricolori in lizza in Coppa dei Campioni a partire dal 2012-2013. L'importante, però, è mandare in scena l'ultima farsa. Un fiasco pure quella.