Lo Monaco a CM: 'Ecco dove ha sbagliato la Fiorentina con Capezzi. E non è l'unico rimpianto'
Non si tratta però della prima defaillance per la Fiorentina, che con i contratti ha sempre fatto fatica: a partire dagli errori fatti con Montolivo, perso a parametro zero nel 2012, a quelli fatti con Ljajic e Neto: il serbo fu venduto per una cifra piuttosto contenuta alla Roma, ad un anno dalla scadenza; con il brasiliano invece andò molto peggio, con l’addio a zero a vantaggio della Juventus, dopo tanti mesi di tentennamenti e di poca concretezza. Perfino con i due giovani Babacar e Bernardeschi, prospetti su cui la Fiorentina aveva deciso di puntare, sono servite le classiche sette camicie di sudore prima dell’accordo; raggiunto in extremis, anche lì ad un anno dalla scadenza. Una recidività su cui calciomercato.com ha interrogato l’ex ad storico del Catania Pietro Lo Monaco: “Aver dato Capezzi in prestito con un solo anno di contratto non è stata una bella mossa. Non si dovrebbe mai arrivare all’ultima stagione, per di più con un ragazzo giovane: prima dei prestiti almeno due anni sul contratto dovrebbero esserci”.
Perché la Fiorentina continua ad essere recidiva?
“Ci sono considerazioni che la società avrà fatto, che da fuori è difficile ipotizzare. Conoscendo chi gestisce la Fiorentina, l’esperienza non gli manca e non penso che si possa decidere a cuore leggero di lasciar andare un giovane che ha fatto bene in B e che può rappresentare un'ipotesi per il futuro. L’errore è stato fatto l’anno scorso”.
La Fiorentina ha rinunciato anche a Piccini, se pur non a causa del contratto. Quanto valore ha perso?
“Piccini non mi sembrava assolutamente male, poi però ci sono strategie dell’azienda. Bisogna vedere come si è organizzata. Mi sembrava un ragazzo di buone potenzialità, così come Capezzi. Sono giocatori che provengono dal vivaio e chiaramente un minimo di politica e di gestione ottimale ci vorrebbe. Perdere giovani è sempre un peccato però ci sono delle strategie aziendali che evidentemente non prevedevano l’uso di questi ragazzi, per cui si è deciso per una politica diversa”.