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    Lo juventino Ramsey batte un brutto Napoli, ma fuori casa l'Arsenal...

    Lo juventino Ramsey batte un brutto Napoli, ma fuori casa l'Arsenal...

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il Napoli ha perso a Londra giocando la mezza partita più brutta della sua stagione. Col 2-0 dell’Emirates, ora l’Arsenal è favorito per la qualificazione, ma la seconda metà della gara è incoraggiante. Non solo: i dati dicono che i Gunners in trasferta non hanno lo stesso rendimento. E’ su questi due aspetti che Ancelotti dovrà lavorare in settimana. E poi sulla condizione: nelle ultime tre partite ufficiali, il Napoli ha fatto un punto. Il suo primo tempo all’Emirates è stato inconcepibile. Ha sbagliato in modo inspiegabile sul piano tecnico, è stato inferiore sul piano fisico, ha giocato molle, senza carattere, senza forza. Ha preso due gol con due palloni persi in uscita, il primo da Mario Rui, il secondo da Fabian Ruiz. Il primo lo ha segnato il futuro juventino Ramsey: potrà portarlo in dote alla Continassa. 

    CROLLO IMMEDIATO - Il Napoli arrivava all’Emirates dalle due peggiori partite della sua stagione, la sconfitta al Castellani di Empoli e il pareggio al San Paolo contro il Genoa ridotto in 10 a metà primo tempo. Doveva capire se stesso prima della partita, doveva darsi una risposta immediata sulle sue reali condizioni, ma per quanto ci ha fatto vedere già nei primi minuti la risposta era negativa. Il Napoli non era presente a se stesso, non era in partita. L’Arsenal ha chiarito subito il senso della sua gara, che poi è il senso del calcio di Emery: recupero palla e attacco verticale a massima velocità. 

    UNA MONTAGNA DI ERRORI - Di sicuro i Gunners non si aspettavano tutti quei regali in uscita di un’avversaria così tecnica. Il primo pesante e decisivo errore del Napoli era proprio di quella natura, la tecnica. Sbagliavano tutti e di continuo: appoggi, dribbling, rilanci. Tuttavia, dopo una doppia occasione degli inglesi al 7' (due tiri di Ramsey e Maitland ribattuti entrambi da Koulibaly), il Napoli sembrava più vivo, per merito di Fabian Ruiz che cercava di trascinarlo fuori da una situazione di pericolo. E’ stata la sensazione di pochi minuti. Al 14', il futuro juventino Ramsey ha segnato il primo gol, in fondo a un contropiede fantastico, iniziato da un errore nel passaggio di Mario Rui, condotto da Ozil, rifinito con una giocata strepitosa dal giovane esterno Maitland-Niles e chiuso da un colpo sicuro e deciso di Ramsey. 

    SENZA FISICO NE’ PERSONALITA’ - Il Napoli è piombato in crisi, non riusciva a mettere insieme un’azione senza un errore. Il secondo gol è partito da un altro sbaglio, peraltro commesso dall’unico azzurro che stava giocando secondo criterio, Fabian Ruiz: Torreira gli ha strappato la palla sulla trequarti, è partito come una furia e arrivato al limite dell’area, dopo un’altra sterzata, ha fatto partire un tiro senza eccessive pretese, ma che invece il ginocchio di Koulibaly ha deviato in rete spiazzando Meret. Fisicamente il Napoli era perdente in ogni zona del campo e, una volta (poche volte...) riconquistata la palla, la giocava senza personalità.  Brutto, molle e sbagliato, questo era il Napoli all’Emirates.

    UNA SOLA OCCASIONE - Era difficile spiegare come una squadra esperta come quella di Ancelotti non riuscisse a capire che aveva una sola possibilità di giocare: non portare la palla. Stavano giocando malissimo tutti, mentre Emery aveva schierato la massima qualità a sua disposizione: Ramsey, un trequartista puro, giocava sulla stessa linea di Torreira e alle spalle di un altro trequartista, peraltro in bella serata, Ozil, con Lacazette e Aubameyang davanti. Proprio Lacazette ha graziato il Napoli ciccando la palla del 3-0. Al 45' Insigne ha avuto l’occasione buona per il pareggio, su assist di Callejon, ma l’ha spedita in curva. Al 45' il dato schiacciante della supremazia inglese era nel numero dei tiri: 10-3. In questo primo tempo il Napoli ha subìto 6 tiri nello specchio, più di quanti ne ha subiti in tutti gli altri primi 45' dell’intera stagione. L’altro dato, non da Napoli, era la percentuale dei passaggi riusciti: appena il 78 per cento. 

    LA CRESCITA NELLA RIPRESA - E’ andato meglio il Napoli nel secondo tempo, quando Zielinski ha sbagliato il gol del 2-1, anche se va detto che Meret, con due prodezze su Ramsey e Maitland, ha tenuto aperta la qualificazione. E’ andato meglio perché l’Arsenal ha abbassato il ritmo e perché la sua difesa ha lasciato qualche spiraglio. L’ultimo dato statistico fa paura, ma il Napoli vero, non quello dell’Emirates, può abbatterlo: nella fresca storia dell’Europa League, su 22 volte in cui, in una gara a eliminazione diretta, una squadra ha vinto per 2-0 all’andata in casa, in 21 casi ha poi passato il turno, unica eccezione l'Ajax contro la Steaua Bucarest nel febbraio 2013. Ci vuole fiducia. 

    IL TABELLINO:

    Arsenal-Napoli 2-0 (primo tempo 2-0) 
    Marcatori: 14' pt Ramsey, 25' pt aut. Koulibaly 
    Assist: 14' pt Maitland-Niles 
    ARSENAL(3-4-1-2): Cech, Sokratis, Koscelny, Monreal; Maitland-Niles, Ramsey, Torreira (32' st Elneny), Kolasinac; Ozil (23' st Mkhitaryan), Lacazette (23' st Iwobi), Aubameyang. A disposizione: Leno, Mustafi, Eleny, Guendouzi, Suarez. All. Emery
    NAPOLI (4-4-2): Meret, Hysaj, Koulibaly, Maksimovic, Mario Rui; Callejon, Fabiàn (38' st Younes), Allan, Zielinski; Insigne (38' st Ounas), Mertens (21' st Milik). A disposizione: Ospina, Malcuit, Ghoulam, Chiriches, Ounas, Milik. All. Ancellotti
    Arbitro: Mallenco (Spagna). 
    Ammonito: 1' st Hysaj (N). 

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