Llorente e Ribery come Quagliarella: l'Italia è sempre un paese per 'vecchi'
CHE IMPATTO - No, non era ancora tempo di cercare ricche offerte in Oriente o in MLS. Desiderio e convinzione erano quelli di poter essere ancora interpreti di spicco nei club che furono di Maradona e Batistuta. Da una parte, il sogno Scudetto. Dall'altra, l'obbligo di rialzarsi dopo un'annata in cui è stata sfiorata la Serie B. Le risposte, però, arrivano sempre e solo dal campo. E le prime sono senza dubbio confortanti. Gol contro il Liverpool e doppietta decisiva contro il Lecce per Fernando. Prestazione da campione contro la Juve e gol da fuoriclasse all'Atalanta per il francese: un sinistro al volo che ha beffato Gollini. A ciò si aggiungono il duro lavoro, l'umiltà e l'aiuto verso i compagni più giovani, le luci delle ribalte tenute a debita distanza e un italiano parlato perfettamente da entrambi.
CHE LISTA - L'Italia, ancora una volta, si rivela un campionato adatto agli over-30. Sia chiaro, i giovani sono e devono essere protagonisti. Ma guai a dare per finiti quegli over-30 che fanno dell'esperienza - unita a grande classe e voglia ancora intatta - ingredienti chiave del finale di carriera. È il caso degli ex svincolati Ribery e Llorente, con lo spagnolo etichettato inizialmente anche come 'Piano B' a Icardi. Ma vale anche per molti altri. Lo ha mostrato Quagliarella l'anno scorso. Lo mostrano, anche in questa stagione, la freddezza sotto porta di Caputo (33), gli uomini gol Kolarov (33) e Miguel Veloso (33) e le certezza Criscito (32), Romulo (32) e Bruno Alves (37). Ben vengano i giovani e il coraggio di farli giustamente giocare. Ma guai a dare troppo presto per spacciati gli 'anziani' del nostro calcio...