Ljajic non ascolta Pallotta: 'Scudetto? Non dipende solo da noi'
Dick Advocaat ha scelto di non convocarlo nella sua Serbia e di sospenderlo a tempo indeterminato, ma l'attaccante della Roma Adem Ljajic non ne fa un dramma, allenandosi all'interno delle mura di Trigoria per concentrarsi al 100% sul suo rendimento in campionato.
Intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club giallorosso, la punta ex-Fiorentina è tornato a parlare di quanto è successo domenica a Torino contro la Juventus e, nonostante i messaggi distensivi del presidente James Pallotta ha alimentato ancora una volta le polemiche sulla direzione arbitrale di Gianluca Rocchi: "Meglio che stia zitto, però abbiamo preso tre gol tutti e tre irregolari... Con le panchine in mezzo al pubblico é successo di tutto. Evidentemente la gente non è ancora abituata ad avere i calciatori lì vicino. Io ho risposto, a modo mio, ma poi ho pensato alla partita. Giochiamo il miglior calcio d'Italia e secondo me siamo i più forti, però dobbiamo dimostrarlo in campo. Noi vogliamo vincere lo scudetto, ma dopo domenica non so se dipende soltanto da noi...".
Sulla nazionale e sull'esclusione scelta da Advocaat Ljajic spiega che la scelta è stata solo del tecnico svelando anche un retroscena di mercato relativo a uno dei suoi compagni, Aleksandre Kolarov: "Amo il mio paese, se il c.t. mi richiama sono pronto ad andare. Se però non l'ha fatto è un problema suo, non mio. Quest'estate ho provato a convincere Kolarov a venire alla Roma, perché è fortissimo... Ma non ci sono riuscito e mi dispiace, mi sarebbe piaciuto averlo qui. I compagni dicono che sono un rompiscatole? Diciamo che mi piace molto scherzare, anche se in questi giorni il clima è un po' così...".