Maledetta discontinuità. Dopo le sconfitte con Torino e Atalanta la gara che il Livorno ha giocato nel posticipo del lunedì, pochi giorni fa, contro l'Inter, non sembrava certo quella più adatta per tornare a far punti e quindi per continuare ad inseguire l'obiettivo salvezza. Invece la squadra di Di Carlo davanti alla tifoseria di casa, dopo un primo tempo da incubo, ha reagito ed è andata a pareggiare il conto siglando prima il 2-1 con Paulinho - semplicemente strepitoso - e poi il 2-2 grazie alla quinta rete stagionale di Innocent Emeghara, autore di un campionato all'insegna tra il grande incompiuto e l'oggetto misterioso. La rete che però ha siglato alle spalle di Samir Handanovic per i colori amaranto è valsa molto, perché ha riaperto una porta, riacceso un barlume di speranza verso un obiettivo che, onestamente, non è propriamente semplice da percorrere. Ci sarà da soffrire fino alla fine, con un calendario affatto semplice e con alcuni incidenti di percorso quali gli infortuni di Emerson e Mbaye, fermi entrambi per un mese a causa di un problema alla caviglia per il primo e di uno strappo all'inguine, seppur di lieve entità, per il secondo. Adesso non ci sono da fare troppi calcoli, o meglio, più che altro vanno fatti i punti. Ne servono 9, forse 10, e vanno trovati contro Juventus, Chievo, Milan, Lazio, Udinese, Fiorentina e Parma. Mica semplice, per niente. La corsa salvezza degli amaranto infatti è caratterizzata da un calendario che si presenta come il più difficile di tutte le altre concorrenti. Ed è qui, adesso, che ci vorrebbe continuità. Juventus a parte, contro la quale fare risultato equivarrebbe ad un miracolo, le altre potrebbero essere anche alla portata del Livorno, qualcuna ormai arrivata all'obiettivo, qualcun'altra magari fuori da ogni gioco. Una cosa appare certo: va battuto il Chievo. Un po' per gli scontri diretti, un po' perché quei tre punti servono come il pane. Un finale thriller, per cuori forti.