Non è un buon momento quello che stanno vivendo i tifosi del Livorno e la società amaranto. L'idillio, a volerlo dire, in quindici anni di gestione Spinelli non c'è mai stato in maniera così netta se togliamo le prime tre-quattro stagioni di gestione. Dopodiché pochi sorrisi, magari qualche gioia, ma anche innumerevoli contestazioni e proteste. La promozione targata Davide Nicola lo scorso anno era riuscita a portare un altro momento di tregua. Se vogliamo però 'a tempo determinato' visto che in tanti già prevedevano una campagna di rafforzamento della squadra basata su prestiti e affari a costo zero con la conseguente, altissima probabilità, di uscire dai giochi per la salvezza con preoccupante anticipo. Davide Nicola durante la scorsa stagione di serie B era riuscito a creare un'armonia ed un gruppo importantissimi, di evidente valore, aspetto che aveva squarciato ogni cuore della città tirrenica. I tifosi, anche all'inizio dello scorso torneo di B diffidenti, si sono lasciati trasportare dall'entusiasmo di un allenatore, di una squadra che vinceva e lottava per primeggiare. Storia? Di certo, ma non attuale. In serie A qualcosa a poco a poco é cambiato fin da subito, con Spinelli che durante l'estate ha fatto il mercato - diverso da quello che sarebbe potuto essere nell'immaginario dei tifosi - e Nicola che, di fatto, si è trovato una squadra rinforzata ma non troppo. Cambiata, ma neanche tanto. A gennaio la decisione: via Nicola, interregno a Perotti e panchina affidata a Di Carlo dalla seconda di ritorno. La piazza é letteralmente insorta, con i tifosi amaranto però divisi sul da farsi. Tutti d'accordo sì nel sostenere la squadra, ma sul come e se contestare Spinelli il Picchi ancora una volta si è diviso. La Nord contro il Sassuolo ha annunciato 10 minuti di sciopero, poi dopo 7 è entrata, sparato petardi e fumogeni prima di incitare il Livorno. Contro il Genoa altri minuti di mutismo, seppur con presenza, e uno striscione che chiedeva 'Che futuro ha la società senza giocatori di proprietà?'. Insomma, un batti e ribatti continuo, con il club che tramite una nota ufficiale diffusa il giorno seguente ha chiarito che ci sono 29 calciatori di proprietà, 7 sui quali c'è un'opzione, più una Primavera che sta facendo bene e un settore giovanile cresciuto e sviluppato. Ora la palla é passata nuovamente alla tifoseria, che forse ha ragione nell'aspettarsi e nel chiedere meno repentini cambi d'umore a Spinelli, ma dovrebbe anche guardare oltre, immaginare il futuro, e accorgersi che oltre questo c'è il rischio di un un mesto ritorno nel buio del calcio visti i tempi che corrono.