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    Livornomania: bilancio del mercato di gennaio

    Livornomania: bilancio del mercato di gennaio

    'Meglio tardi che mai' verrebbe da dire. La campagna acquisti del Livorno nel mercato di gennaio ha simboleggiato la copertura delle lacune che da agosto a dicembre si sono viste nella squadra amaranto. Servivano degli innesti mirati in alcuni ruoli ben identificati per riuscire a concorrere nella maniera migliore nella corsa salvezza e, dopo un avvio di mercato zoppicante, alla fine sono arrivati tre giocatori che hanno permesso a Domenico Di Carlo di poter avere a disposizione un organico livellato per la categoria, in grado quantomeno di poter giocarsi la permanenza in serie A fino alla fine. Questa è la speranza a dire il vero, visto che la notizia, oltre agli arrivi, è anche rappresentata dal fatto che non sono partiti elementi di primo livello che sia lo scorso anno che in questa prima parte di stagione avevano dato il loro contributo alla causa. Che possa iniziare un nuovo campionato a gennaio, per il Livorno, è difficile, però adesso c'è la consapevolezza che, vista la bagarre nei bassifondi della classifica, il Livorno non ha niente di meno rispetto alle altre concorrenti.

    ARRIVI - Tre pedine, non di più. Quelle che servivano, di fatto. Sulla sinistra è arrivato Djamel Mesbah, dal Parma, in prestito fino a giugno. Già ad inizio campionato si era inteso che il tallone d'Achille della squadra potesse essere quella parte di campo. Si sono alternati in tre o quattro ma alla fine era evidente che serviva uno specialista del ruolo. Mesbah è un giocatore dinamico, mancino naturale, che seppur giovane può portare corsa ed esperienza. Così come Paolo Castellini, che alla Sampdoria era stato messo nel dimenticatoio. Castellini può agire sia da esterno di fascia che centrale nella difesa a tre. Ultimamente ha giocato poco e con Di Carlo può rivalutarsi. Ha firmato fino a giugno, poi sarà libero eventualmente di accordarsi anche per il futuro. In attacco il botto dell'ultima ora è stato quello di Ishak Belfodil. Il ds Capozucca si è inserito nell'affare l'ultimo giorno, sfumato Hoesen, e battendo la concorrenza di numerose società (nove in tutto) ha ottenuto la firma del francoalgerino a venti minuti dalla fine del mercato. Il giocatore, già al Parma e all'Inter, può dare alla squadra quel qualcosa in più. 

    PARTENZE - Hanno lasciato Livorno alcuni protagonisti della promozione dell'anno precedente. Pochi minuti dopo l'esonero di Davide Nicola è partito, direzione Spezia, Pasquale Schiattarella. Il giocatore ha espresso la volontà di andar via e la società - pur essendo stato uno dei migliori del Livorno fino a quel momento - non si è opposta e ha dato l'okay. Luca Belingheri si è trasferito al Cesena di Bisoli per cercare di riconquistarsi un posto da protagonista, mentre Alessandro Lambrughi è passato al Novara. Ceduto anche Saulo Decarli all'Avellino. Tecnicamente, tra le cessioni, anche Ruben Botta, che il Livorno aveva tesserato a settembre per fare un favore all'Inter in quanto aveva esaurito il posto per gli extracomunitari. Il sudamericano è tornato da Mazzarri, all'Inter.

    BILANCIO - Il mercato del Livorno è da considerare più che sufficiente. Se andiamo a spulciare quelli che sono stati i movimenti si può notare come si è intervenuti laddove c'era grande necessità. Bene Mesbah, che può dare verve e corsa, bene Castellini, che con la sua esperienza e la sua duttilità può essere molto utile a Di Carlo. Benissimo Belfodil, che può essere la ciliegina sulla torta quando nessuno, a poche ore dalla fine del mercato, se l'aspettava. Le non-uscite rappresentano il resto del giudizio positivo visto che le offerte per Paulinho, Emerson e Siligardi sono state reinviate al mittente. Buone entrate e uscite intelligenti. Ora la palla passa al campo. 

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