Livorno, Spinelli: 'Vargas avrebbe fatto al caso nostro'
Presidente come si sta lassù in classifica? 'Benissimo, ma stiamo con i piedi per terra. -ha raccontato a quotidiano Il Tirreno il numero uno del club amaranto Aldo Spinelli - Certo, domenica ho visto una squadra solida e completa. La cosa più bella? 'Lo spirito di gruppo'. Il merito è dei ragazzi, ma anche di Nicola, non trova? 'Senza dubbio. Abbiamo un grande allenatore che mi fa morire sui cambi. Mi piacerebbe che li facesse prima e invece aspetta sempre la fine. Ma è un dettaglio sul quale possiamo scherzare. I risultati sono dalla sua parte'.
Ha visto che partita ha fatto Paulinho? 'Che giocatore! Sta dimostrando di essere da serie A'. Lei ha avuto il merito di trattenerlo a Livorno. Dica la verità, ha mai vacillato ? 'Mai! A due ore dalla fine del mercato, una società di cui non voglio fare il nome mi ha offerto 10 milioni cash. Ho resistito senza batter ciglio. Se lo avessi dato via i gol chi li avrebbe fatti? '. Presidente, qual è l'acquisto che le ha dato maggiore soddisfazione? 'La conferma di Paulinho ed Emeghara, una punta che si integra bene con il brasiliano perché gli crea gli spazi'. E gli altri ? 'Voglio mettere sullo stesso piano di Emeghara anche Biagianti, Coda e Greco. Sono tutti giocatori di categoria e non vorrei sminuire nessuno. Abbiano una signora squadra'.
E l'acquisto mancato che le ha prodotto maggior rammarico ? 'Vargas. L'ho conosciuto a Genova l'anno scorso. Avrebbe fatto al caso nostro. Eravamo già d'accordo con la Fiorentina per la ripartizione dell'ingaggio, ma il giocatore ha preferito restare in maglia viola. Ma abbiamo individuato il sostituto: Mbaye'. Le piace l'interista? 'Da impazzire. Domenica ha fatto una grandissima partita. Ha piedi buoni e personalità. Con il Catania ha pure rischiato di fare gol e ha annullato Barrientos. Sa che cosa le dico? Che mi ricorda il primo Giorgio Chiellini'. Quando le piace un giocatore vuole tenerlo a Livorno. Ci proverà anche con Mbaye? 'Certo. Parleremo con l'Inter per capire se c'è la possibilità di acquistare la metà del suo cartellino'.
Le va di parlare dei suoi collaboratori? 'Volentieri'. Partiamo da Perotti... 'È l'elemento fondamentale del settore tecnico. Valuta ogni giocatore da acquistare. L'ultima parola da questo punto di vista spetta proprio a lui e a Davide Nicola. Se il buongiorno si vede dal mattino, anche quest'anno ha azzeccato tutte le mosse'. Passiamo a Signorelli. 'Elio è il dirigente che conosce meglio la realtà di Livorno. Anche lui riveste un ruolo molto importante e poi grazie alla sua giovane età ha la possibilità di spostarsi e di andare a vedere giocatori all'estero. Se abbiamo costruito un organico all'altezza il merito è anche suo'. Infine Capozucca. 'Stefano lavora molto bene insieme a Signorelli. Ha portato in dote un carico di esperienza che è risultato decisivo dopo l'impasse iniziale del mercato che non è dipesa dalla volontà nostra, ma da tutta una serie di giocatori che inspiegabilmente hanno declinato le nostre offerte'. La sensazione è che la programmazione segua una linea ben chiara... 'Esatto. Lavoriamo su diversi fronti, il nostro sguardo è già al futuro'. Per esempio ? 'A breve sposteremo la sede. Abbandoneremo gli uffici di via dell'Indipendenza con un pizzico di dispiacere perché ci hanno portato tantissima fortuna in questi quattordici anni e mezzo e ci trasferiamo all'ex uffici finanziari di viale Carducci. È un bel passo reso necessario dalle esigenze di una società sempre più solida e numerosa'. Presidente, è uno dei momenti più felici da quando è a Livorno? 'Sì. Domenica ho rivisto il pubblico da serie A. Magari non erano tantissimi perché il Catania non ha attirato folle di tifosi, ma quelli che c'erano si sono fatti sentire eccome. La curva è stata fantastica, ma anche dalla gradinata il sostegno è stato incessante. Con questo spirito battagliero possiamo salvarci'.
Nella sua presidenza c'è un prima e un dopo. Il riferimento è Piermario Morosini... 'Sì, quella tragedia ha cambiato tutto. Ricordate? Riuscimmo a salvarci e da lì tutto è ripartito. Avevamo la morte di Piermario negli occhi e nel cuore eppure riuscimmo a evitare la retrocessione. Da quel momento è cambiato tutto nel ricordo del nostro giocatore che per noi è e resterà per sempre un esempio'.