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    Sarri: 'Lazio il club di cui avevo bisogno. Luis Alberto problema della società, credo in Felipe Anderson. Su Mourinho...'

    Sarri: 'Lazio il club di cui avevo bisogno. Luis Alberto problema della società, credo in Felipe Anderson. Su Mourinho...'

    • Valerio Marcangeli
    Maurizio Sarri è stato presentato ufficialmente come nuovo allenatore della Lazio. Il tecnico toscano ha preso la parola in conferenza direttamente da Formello. Al suo fianco, a rispondere alle domande dei giornalisti presenti, anche il direttore sportivo Igli Tare, che ha aperto la conferenza con queste parole: "Siamo molto felici di presentare il nuovo allenatore della Lazio, Maurizio Sarri. Prima però voglio ringraziare mister Inzaghi e il suo staff per il lavoro svolto negli ultimi cinque anni alla Lazio. Gli auguriamo il meglio per la nuova avventura all'Inter. Perché Sarri? Perché è stata per noi l'opportunità per fare un ulteriore salto in avanti. Per noi sarà un banco di prova per cercare in un momento difficile a livello economico di portare un gioco offensivo e aggressivo, cosa che rispecchia lo spirito della Lazio. Faccio a lui e il suo staff il miglior in bocca al lupo e speriamo di gioire insieme".

    Successivamente, è stato il turno di Maurizio Sarri:

    Sul dualismo con Mourinho...
    "Io Mourinho l'ho conosciuto ed è un bel personaggio, mi sta anche simpatico. Non sento questo dualismo e poi lui ha vinto molto più di me. Ovviamente nel derby noi faremo di tutto e di più per venire a capo della gara. Citazioni? Ora non mi vengono in mente. Citerò me stesso. Vorrei vedere una squadra che dà tutto in mezzo alla settimana per fare bene la domenica. Io sono qui perché ho intravisto in questa società le caratteristiche per fare bene e perché anche se ci manca qualcosa per fare in campo ciò che piace a me ci sono comunque tutti i presupposti".

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    Nella sua carriera che momento è?
    "La Lazio arriva in un momento in cui avevo bisogno con una società così. Mi permetterà di fare il mio lavoro nella maniera più adatta a me".

    Quanto tempo le occorrerà per costruire la sua Lazio e quanti rinforzi le sono stati promessi?
    "Il tempo è una questione imponderabile. Nelle mie esperienze ho visto un po' di tutto. A Empoli eravamo ultimi. Al Napoli abbiamo ingranato tardi. Al Chelsea siamo partiti bene, poi ci siamo fermati e siamo infine cresciuti di nuovo. Alla Juve è stata un'annata difficile anche se abbiamo vinto il campionato. Quindi è difficile prevedere come un gruppo posso reagire ai nuovi stimoli. Acquisti? Col direttore abbiamo stilato la lista. Ora il mercato è difficile. Giusto qualche squadra inglese ha margini economici per fare bene. A me ovviamente piacerebbe partire domattina coi 24 giocatori della lista definitiva. Nel calcio attuale però questo è impossibile, ma noi ci organizzeremo.

    Su Immobile...
    "Immobile viene già difeso da Mancini. Era partito bene, ma mi sembra che alla squadra sta facendo mancare poco tra fase difensiva e offensiva. Poi nella vita degli attaccanti ci sono momenti positivi e negativi, ma in queste partite ho visto un Ciro che mi lascia estremamente tranquillo. Nella mia carriera ho visto dare dei 7,5 a dei giocatori che avrei ucciso la sera stessa e dare dei 5,5 a dei calciatori che per me erano stati i migliori in campo".

    La Lazio è più adatta a te rispetto alla Juventus? E su Luis Alberto...
    "Le società sono fatte da persone. Parlare di Lazio e Juventus è troppo generico. Io penso che le persone presenti alla Lazio ora siano più adatte al mio calcio. Non sarà un percorso semplice. All'inizio con le nuove squadre ho fatto sempre fatica, è inevitabile se vuoi utilizzare un certo tipo di filosofia di calcio. Io devo far passare un pensiero di calcio e mettere insieme 25 cervelli diversi e fargli sposare una filosofia non è semplice. Spero di vedere il calcio che piace a me, che non dipende dalle vittorie. L'obiettivo numero uno sarà divertirsi. Col divertimento arrivano anche le vittorie. Io non penso che per vincere bisogna giocare male. Luis Alberto non ha risposto a una convocazione perciò è un problema societario. Dal punto di vista morale sto aspettando che arrivi e convinca me e i suoi compagni per quello che ha fatto. Se ci convincerà bene, altrimenti dovrà chiedere scusa".

    Sul Luis Alberto alla Jorginho e su Felipe Anderson...
    "Se non avessi creduto in Felipe Anderson non avrei dato l'ok alla società per riprenderlo. Il problema di questo ragazzo è sempre stata la continuità e noi dovremo togliergli questo difetto. E' compito nostro metterlo nelle condizioni di serenità giuste e allo stesso tempo suo. Spero di riuscire a capirlo, ma ha potenzialità importanti. Luis Alberto come Jorginho? Non so chi ve l'ha detto, ma io non ce lo vedo lì. Secondo me va utilizzato come feci io con Hamsik a Napoli. Lui esprime la sua qualità negli ultimi 30 metri. Davanti alla difesa al massimo per necessità".

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    Con che modulo inizierà a lavorare ad Auronzo? E come ha vissuto l'attesa dei tifosi di vederla a Formello e la pressione?
    "La pressione? Io non sto sui social, per me i tifosi sono quelli che vedo davanti. Per il resto, la pressione fa parte della normalità di questo mestiere anche se io faccio fatica a considerarlo tale visto che per me è una passione. Ho fatto un anno in cui il calcio, a porte chiuse, non mi è mancato. Mi mancava molto la settimana di lavoro, ma non la partita. Ora con i tifosi in tribuna il tutto crescerà in breve tempo sperando che la situazione pandemia migliori".

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    E' stato bellissimo rivedere i tifosi agli Europei, mi ha riacceso la scintilla. Il modulo? Mi hanno dato spesso dell'integralista, forse lo sarò, ma ditemi voi di cosa. L'obiettivo è partire col 4-3-3, però poi c'è l'evoluzione. Ad Empoli e Napoli sono partito in un modo e poi ho cambiato. Vediamo anche le soluzioni di mercato cosa ci proporranno. Partiremo col 4-3-3, ma saremo pronti a cambiare idea. Diciamo però che per me abbiamo interni che dobbiamo tutelare, per questo il 4-3-1-2 sarebbe più dispendioso per loro. Ad Empoli spesso nel finale di partita eravamo costretti a tornare al 4-3-3".

    Con la società avete parlato di obiettivi minimi? E sarà una Lazio Immobile-dipendente?
    "Le squadra hanno certe caratteristiche e non bisogna stravolgerle tanto. Io nell'arco degli ultimi anni ho avuto tanti attaccanti che sono riusciti a segnare tanto da Higuain a Mertens, come lo stesso Hazard al Chelsea. Ronaldo l'anno scorso ha fatto la sua stagione migliore in Italia a livello realizzativo. Diciamo che gli altri dovranno subentrare nel periodo in cui il nostro attaccante principe avrà un calo. Obiettivo? Il primo anno sarà di costruzione, ma non ci precluderemo nulla anche se sarà più difficile rispetto a quelli successivi. L'obiettivo principale si sa qual è, vista la differenza economica che porta".

    La Lazio potrà lottare per lo scudetto?
    "Ho sentito spesso il luogo comune 'senza lockdown' avrebbe vinto la Lazio, ma alla fine ha vinto la Juve. Di certo la Lazio in quel periodo fu l'avversario più temibile. Anche quest'anno i biancocelesti nella fase finale della stagione hanno fatto pochi punti e non credo che sia un discorso di preparazione fisica. Oggi i preparatori sono molto bravi è difficile sbagliare.

    Sicuramente siamo di fronte a dei calendari folli. L'Uefa ti tira fuori un Europeo a 24 squadre. La Fifa mi aspetto che aumenterà le squadre per il Mondiale. Penso che anche per le Nazionali bisognerà fare le categorie, altrimenti così diventa dura anche per gli infortuni. Spero ci sia la buona volontà da parte di tutti per tornare ad un calcio sostenibile. Scudetto? Vediamo. Parte un ciclo diverso, la Lazio ha fatto bene in questi anni cercheremo di migliorare anno per anno e diventare fortemente competitivi. La società voleva farmi un contratto di quattro anni, ma io ho scelto due anni per essere sicuro tra due anni di avere gli stessi stimoli e le stesse energie".

    Sull'Europa League...
    "L'Europa League è un torneo difficile perché giochi di giovedì sera con trasferte più lunghe con difficoltà di recupero non indifferenti. E' un torneo che prevede una vastità di rosa non banale. Al Chelsea avevamo grande vastità e infatti abbiamo fatto molto bene con 13 vittorie e due pareggi. Noi pensiamo che la stanchezza sia solo fisica dopo gare giocate lontano di giovedì sera, ma è anche mentale. L'ambiente è stanco dal massaggiatore all'allenatore. Vediamo che rosa viene fuori. In Europa devi sempre dare tutto, che sia Champions o Europa League. Una volta che rappresenti una maglia e una tifoseria devi dare tutto. In più quest'anno L'Europa League sarà anche più impegnativa, il livello sportivo è cresciuto".

    Sul social mancante...
    "Sono un anti-social perché i social ci hanno portato dei peggioramenti a livello di relazioni sociali. Io sono uno che ama guardare la gente in faccia. Già non mi piace stare al telfono figuriamoci su un social".

    Sul rapporto con Lotito...
    "Non penso che avrò problemi con Lotito. Non vengo da esperienze semplici con presidente perciò penso che mi ci troverò bene".

    Sugli sviluppi per Luis Alberto...
    "E' una situazione che dovrà gestire in primis la società. Noi squadra parleremo con lui, la pena di morte nei miei gruppi non c'è. Spesso ho litigato con giocatori, li ho messi fuori e poi l'ho schierati di nuovo".

    Sulla storia passata della Lazio e sulla difesa a 4...
    "La storia della Lazio ha mille situazioni che rimangono nella mente. Quella che ho più cara è Maestrelli. Un personaggio straordinario che mi è rimasto molto caro, ho conosciuto anche i familiari. Sui terzini e la difesa, per i miei dettami tattici la difesa a 3 è impossibile perché do troppa importanza alla palla. Io non ho la pazienza di aspettare le squadre, voglio andarle a prendere alte e con la difesa a 4 ho più equilibrio. Abbiamo 3 difensori esterni, uno manca. Escluso Hysaj gli altri dovranno fare un percorso. Ho parlato con Lazzari stamattina. Un ragazzo che ha la sua corsa, se mette a fuoco due tre movimenti è a posto. Marusic penso che il quarto possa farlo senza problemi".

    Su Correa e su Peruzzi...
    "Con Angelo ho parlato massimo cinque giorni fa. Penso che sia un personaggio importante per la Lazio e spero che una volta messosi a posto dal punto di vista fisico spero di ritrovarlo. Penso che ci possa dare una grande mano. Gli ho chiesto come sta e quando sarebbe rientrato. Correa? Se ha la voglia e lo stimoli per farlo con me può fare l'attaccante di sinistra. Tempo fa ha manifestato la voglia di cambiare ambiente. Se tornerà dalla Copa America con un'altra mentalità ne sarò più che felice".

    Sul centrocampo e sugli attaccanti...
    "Abbiamo tre attaccanti centrali, ma ne serviranno due. Vedremo cosa uscirà dal mercato. Centrocampo? Io non ho mai avuto solo incontristi. Qui ho Leiva che appunto è più incontrista con vicino due compagni molto tecnici. Su Sergio (Milinkovic, ndr) va detto che è molto abile anche a livello difensivo. Lo stesso Luis Alberto fa buoni movimenti anche in fase difensiva. Se sono disposti a fare movimenti non c'è bisogno di essere incontristi".
       

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