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  • Torino, Ventura: 'Sogno la Nazionale'

    Torino, Ventura: 'Sogno la Nazionale'

    Allo stadio Olimpico è tutto pronto per la conferenza stampa di Giampiero Ventura. Il tecnico del Toro presenterà la sfida tra Milan e Torino, in programma sabato sera alle 20.45 allo stadio San Siro.

    Ecco le sue prime parole: “Sono tornato in conferenza per comunicare, secondo me c'era un problema di comunicazione. Sono passati quattro anni e mezzo dal mio primo giorno a Torino, quando c'era depressione e scetticismo. Non c'era programmazione, non c'erano giocatori di proprietà e non c’era futuro. Oggi abbiamo un settore giovanile, e anche il Filadelfia, cose impensabili quattro anni fa. E’ in atto una programmazione, visto che a luglio tutti parlavano di Toro con i migliori giovani che il mercato offriva. Oggi c’è una squadra con giovani sotto 23, 24 anni proiettati in un futuro che campo e tempo diranno. Serve sempre lavoro e tempo, senza loro non puoi parlare di programmazione. Il sogno di quattro anni fa era essere nella parte sinistra della classifica, noi abbiamo pensato in maniera più ampia: noi dobbiamo ambire a stare sempre in Europa, questo è l’obiettivo massimo del Toro oggi. Toro tra società con bilanci più sani in Italia, noi siamo in utile: ribaltato anche questa situazione. Per bilancio serve crescita, quindi non puoi prendere Eder che costa 14 milioni, devi costruire in casa. Abbiamo dei giovani che non sono ancora pronti, ma probabilmente fra uno o due anni faranno divertire pubblico e arricchire Cairo. Ci vuole solo il tempo. Come fare? Attraverso lavoro, serietà e professionalità, oltre che alla consapevolezza perché ciò che abbiamo ottenuto non è arrivato per caso. L’obiettivo è stare stabilmente in Europa: i 35enni devono aiutare i giovani, i giovani ti porteranno in Europa ma hanno bisogno di tempo. Questo è il futuro del Toro”.

    Sulla Nazionale: “Qui ho un contratto fino al 2018, ma è chiaro che qualunque allenatore italiano sognerebbe di diventare ct. E’ un punto di arrivo, ci sarebbe un motivo d’orgoglio: ma oggi l’importante è la tappa di domani a Milano, la prestazione che metteremo in campo a Milano. Abbiamo tante motivazioni, dobbiamo ritrovare spensieratezza e il coraggio di osare. Il gruppo sta ingoiando molto, siamo in un momento di difficoltà. Potevamo avere quattro, cinque punti in più, domani potremo misurarci contro un’ottima squadra che vive un gran momento”.

    “Io ho chiaro in mente il perché abbiamo rallentato la nostra crescita. L’inizio di quest’anno ha creato aspettative ancora maggiori, vicendo sul campo del Carpi potevamo andare in testa alla classifica, sarebbe stato qualcosa di storico. Quando ci sono grandi aspettative le difficoltà si amplificano, stiamo lavorando per risolvere i problemi. Ogni stagione abbiamo avuto difficoltà, siamo sempre riusciti a superarle. Il Toro sbarazzino e sereno può perdere, ma anche e soprattutto vincere con tutti. Con Pescara e Frosinone c’era serenità, anche in svantaggio riuscivamo a recuperare e a trovare il successo senza discussioni. Abbiamo messo sotto la Fiorentina, e tutti sappiamo il campionato che sta facendo. Dobbiamo ritrovare quella serenità e quella convinzione”. 

    Sui giovani: “L’ultimo pezzo di campionato sarà dei giovani, che sono il nostro futuro. Hanno qualità che devono dimostrare sul campo. Il Toro l’anno prossimo ha un futuro molto più roseo di quanto si possa immaginare. Io sono in debito nei confronti dei nostri giovani, probabilmente quando entreranno non usciranno più dal campo”.

    Emanuele Pastorella

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