AFP/Getty Images
Livaja: 'Milan attento. Mi offrivano più soldi, ma nel mio cuore c'è solo l'Inter'
"A 16 anni, quanto non mi ero ancora trasferito all'Inter, mi cercò il Milan. Ero già stato a Milano per parlare con il ds Ausilio, ma poi ero tornato in Croazia perché il contratto con l'Hajduk non era ancora scaduto e non potevo firmare con un nuovo club. Il Milan iniziò a chiamarmi e soprattutto a offrirmi molti più soldi. Ma quando do la mia parola non torno indietro. Nemmeno per soldi".
"Ero giovane e replicavo a tutti, senza guardare in faccia nessuno. Ora sono maturo, e sto zitto. Ho una compagna, Iris, e una bambina di un anno e quattro mesi, Elizabeth. Con loro sono diventato uomo. Si racconta che sia arrivato alle mani con Colantuono all'Atalanta, ma non è così. Gli risposi, lo ho già ammesso, ma nessun colpo. Però è vero che una volta, a Udine, rifiutai di andarmi a scaldare e finii fuori squadra. Oggi non lo rifarei. Ed è vero che con il Las Palmas ho preso cinque turni di squalifica. Dissero che avevo spintonato l'arbitro e invece volevo solo parlarci. La verità è che se giochi in una piccola squadra queste cose succedono. A Sergio Ramos, per la stessa colpa, avrebbero dato una giornata. Ed è vero, ma poi basta, che non risposi al telefono al ct dell'Under 21 Kovac: avevo litigato pur di andare con lui al Mondiale Under 20, ma dopo l'eliminazione contro il Cile ce l'avevano tutti con me. Ero stanco, non volevo tornare e non gli risposi al telefono. Dopo due ore di chiacchierata però ci siamo chiariti".
"Kalinic? Ci conosciamo bene. Siamo stati tutti e due a Spalato ma nelle giovanili nell'Hajduk non ci siamo incrociati perché lui è più grande. E' bravissimo, lo seguo con attenzione come tutti gli altri croati che vivono qui a Milano. E' ancora un po' la mia città e sono felicissimo di tornarci. Ho girato tanto in carriera, dall'Italia alla Russia, dalla Svizzera alla Spagna. Ma ad Atene sto benissimo e sento di poter restare ancora a lungo. In Europa League giochiamo benissimo e il Milan se ne accorgerà. A modo nostro, sappiamo essere forti".